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L'arrivo degli Homo sapiens in Cina risale a 45.000 anni fa

L'arrivo degli Homo sapiens in Cina risale a 45.000 anni fa

Uno studio su Nature Ecology Evolution modifica la cronologia

TORINO, 17 gennaio 2024, 12:29

Redazione ANSA

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Frammento disco grafiteì e ricostruzioni del suo utilizzo. ricostruzione NightCafe da testi d 'Errico - RIPRODUZIONE RISERVATA

Frammento disco grafiteì e ricostruzioni del suo utilizzo. ricostruzione NightCafe da testi d 'Errico -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Frammento disco grafiteì e ricostruzioni del suo utilizzo. ricostruzione NightCafe da testi d 'Errico - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima colonizzazione della Cina da parte delle popolazioni moderne risale a 45.000 anni fa. Finora si riteneva, invece, che la nostra specie fosse presente nel nord-est asiatico circa 40.000 anni fa, con un unico sito del Paleolitico superiore iniziale risalente a circa 43-41.000 anni fa. Lo dice uno studio, appena pubblicato su Nature Ecology & Evolution, di un'équipe internazionale a cui appartiene il torinese Francesco d'Errico, ricercatore all'università de Bordeaux.

Combinando nuove datazioni al radiocarbonio, per luminescenza e una nuova analisi della stratigrafia del sito di Shiyu, nella Cina settentrionale, gli autori dell'articolo hanno scoperto che questo sito, che ha restituito un cranio umano moderno ora perduto, è datato a circa 45.000 anni fa, ciò che rende Shiyu il più antico sito archeologico che testimonia l'arrivo della nostra specie in Cina. Il sito presenta caratteristiche che mettono in discussione la nostra visione degli adattamenti culturali che hanno accompagnato l'espansione della nostra specie. Ha restituito sia utensili in pietra prodotti con il metodo Levallois, generalmente associati a popolazioni di Neanderthal, sia lame prodotte da nuclei prismatici, generalmente associati a industrie del Paleolitico superiore. Le analisi per identificare la fonte degli utensili in ossidiana rivelano che il materiale proveniva da formazioni geologiche lontane, localizzate a 800-1000 km da Shiyu. I cacciatori che frequentavano il sito praticavano la caccia e macellazione selettiva di cavalli adulti, utilizzando lance con punte in pietra dal design particolarmente avanzato.

Scheggiavano anche l'osso per produrre strumenti bifacciali e producevano dischi di grafite, probabilmente usati come ornamenti o come bottoni. Si tratta dei più antichi oggetti di ornamento cinesi conosciuti. In breve, il sito sembra riflettere un processo di creolizzazione culturale, che mescola tratti ereditati con innovazioni esogene, un processo che potrebbe riflettere l'intensità dei contatti che le prime popolazioni moderne ebbero con quelle denisoviane o neandertaliane nella regione.
   

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