Natura, tecnologia, solitudine
creativa, curiosità, uniti a tanto entusiasmo e a una sana
ironia: sono gli ingredienti di "Four Seasons Quarantine -
ovvero Come abbiamo imparato ad amare di più il margine,
tantissimo il cane, per niente la
pandemia"(https://www.fourseasonsquarantine.it/), un racconto,
per immagini e parole, della vita quotidiana in un angolo
d'Abruzzo poco distante da L'Aquila città.
Un luogo quasi fatato grazie soprattutto alle foto, scattate più
o meno consapevolmente e poi diventate il vero spunto narrativo,
quasi dei quadri che avulsi dal contesto sembrerebbero studiati
nei minimi dettagli per ammaliare lo spettatore e in realtà
suggeriscono come affrontare le difficoltà legate all'emergenza
sanitaria con il giusto spirito di adattamento. Al racconto non
mancano i titoli di coda: "Questo sito è stato realizzato da
Alessandro Giangiulio e Alessia Moretti con il determinante
contributo di MiaW", fedele e ardimentosa quattrozampe. Per
realizzare il sito gli autori, che nella vita si occupano di
cinema, comunicazione e web design - ma è senz'altro riduttivo
confinarli in questi schemi - hanno consumato "due paia di
scarpe da trekking", hanno fatto "circa 4.000.000 di passi a
testa", avvistando cinghiali, cervi, volpi, scoiattoli, aironi
cinerini, altri volatili, "mucche e pecore, tracce di lupo e
funghi".
Alessandro, Alessia e il loro cane avevano scelto di vivere in
questo minuscolo paese ben prima della pandemia; un luogo "con
un suo fascino rurale, una sua umanità, qualche pollaio, orti,
campi, boschi, stalle, una sua sufficiente vivibilità"; un luogo
"apparentemente sfigato" che, data la necessità di non
allontanarsi troppo da casa, "diventa meno claustrofobico di
altri".
Ecco, allora in primavera 'la prima uscita notturna sul
terrazzo', la pienezza dello stupore infantile di fronte alle
luci della città che brillano nella valle; ecco la poesia di
'Piovigginando - a piedi nel bosco arriviamo al lago, vicino
casa', e poi la 'libera uscita di fine maggio'. Con l'estate
appaiono le vette ancora innevate 'in giro, da qualche parte,
sul Gran Sasso', il gusto di una birra a Rocca Calascio, gli
sconfinamenti nei paesi della Majella o, addirittura, al mare.
Evocative le foto dell'autunno, con i paesaggi misteriosi
immersi nella nebbia, le luci soffuse, la prima neve a due
passi, privilegio per chi vive nel vasto territorio aquilano pur
in zona rossa. E poi l'"inverno da scrivere", con l'invito a
proseguire il racconto rivolto a chi abbia vissuto un'esperienza
simile. Un viaggio attraverso le quattro stagioni che infonde
ottimismo.
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