Dal VI secolo a.C. al primo
Novecento: 2.500 anni di bellezza da ripercorrere in un viaggio
attraverso oltre 40 opere in cui lo sguardo si concentra sulla
'carne', intesa come dimensione fondamentale del nostro
'essere'. E' stata presentata a Udine 'Carne, la materia dello
spirito', la mostra promossa dal Comitato di San Floriano e
curata da don Alessio Geretti, visitabile nella Casa delle
Esposizioni di Illegio dal 21 maggio al 22 ottobre.
Le opere - alcune inedite - sono firmate sia da artisti
raffinati e tutti da scoprire sia dai più grandi maestri della
storia dell'arte, come Donatello, Canova, due capolavori di
Peter Paul Rubens, Gerrit van Honthorst, Giambattista Tiepolo,
Eugène Delacroix.
Ognuno di noi ha coscienza del mondo attraverso la propria
carne - hanno spiegato i promotori introducendo alla mostra -
che non è una massa, è una delle coordinate dell'essere, è il
luogo dove può accadere la vera reciprocità. "Questa carne che
canta e danza, che si eccita e che si deprime, che può e che non
può, che ha bisogno di cura e che sa prendersi cura, è testimone
della ricchezza intrigante e misteriosa della vita. Tanto che
perfino al vertice della fede sta la rivelazione che l'Immenso
si è fatto carne. Mai come in questa epoca che oscilla confusa
tra l'idolo della carnalità esasperata e lo spettro di corpi
degradati e ignorati e macellati, abbiamo bisogno di ritrovare
la grazia della carne, il suo destino a diventare carezza e
luce. La mostra di Illegio racconta questa destinazione".
A donare alla carne la dimensione dello spirito saranno, ad
esempio, le sculture come la 'Venere italica' di Canova o le
tele firmate da Rubens che a Illegio ritraggono 'La risurrezione
di Lazzaro' e la 'Madonna col Bambino'. In mostra anche 'Dio
Padre libera Este dalla peste' del Tiepolo e la 'Madonna in
adorazione del Bambino, che di Donatello e del suo allievo
Bartolomeo Bellano.
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