Iren chiude i nove mesi con un
utile netto di gruppo, pari a 138 milioni di euro, in calo del
-43%, "anche a seguito dell'impatto generato dai provvedimenti
governativi". Gli investimenti superano per la prima volta il
miliardo di euro, in crescita di 1,8 volte rispetto al 30
settembre 2021, destinati allo sviluppo impiantistico
rinnovabile e di trattamento rifiuti e alla resilienza delle
reti di distribuzione con la crescita del margine operativo
lordo del 4% a 759 milioni di euro.
"Il gruppo Iren si rafforza sia a livello di capacità della
produzione di energia rinnovabile in particolare fotovoltaica
sia a livello territoriale con l'ampliamento del bacino di
abitanti serviti dall'attività di raccolta rifiuti, che
raggiunge oggi 3,8 milioni di abitanti e un forte incremento
delle attività di efficientamento energetico degli edifici
favorendo una contestuale riqualificazione urbana", spiega Luca
Dal Fabbro, presidente di Iren, che ricorda Ie 1.500 assunzioni
effettuate, più del 50% di giovani 'under 30' che portano a
oltre 10.500 i dipendenti.. L'amministratore delegato Vittorio
Armani ricorda che il gruppo "in un contesto difficile ha
garantito significativi risparmi ai propri clienti, grazie ad un
prezzo medio delle commodity del 40% inferiore alle tariffe del
mercato tutelato e abbia assicurato anche per la prossima
stagione termica il bonus teleriscaldamento".
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