"Il 18 ottobre siamo stati
spazzati via senza motivo e quindi partiranno e sono già partite
delle denunce. Saranno indirizzate penso anche al ministro
dell'Interno fino a chi ha dato l'ordine di sgombero in porto".
Lo ha detto Stefano Puzzer durante una conferenza stampa a
Trieste, dove il leader della protesta no green pass, che
definisce "una battaglia sulla libertà di scelta", ha parlato
prima "da membro del Coordinamento dei lavoratori portuali di
Trieste" poi da "lavoratore portuale, che ero, sono e sarò" e
infine da "cittadino".
"Le denunce", ha continuato, però verranno indirizzate anche
"a tutti coloro che ci hanno offeso dicendo che siamo come le
brigate rosse e che hanno definito i non vaccinati untori e
disertori". Puzzer, che è oggetto, ha detto, almeno di quattro
accertamenti oltre al foglio di via, ha anche parlato del
licenziamento del collega Fabio Tuiach. "Chi tocca uno, tocca
tutti - ha sottolineato - : noi portuali saremo i primi a
difenderlo fornendogli avvocati e stando assieme lui: quando il
licenziamento verrà ratificato, tutti i lavoratori del porto si
fermeranno".
Puzzer si è infine rivolto al presidente dell'Autorità
portuale Zeno D'Agostino. "Non mi ero mai permesso finora di
farlo - ha detto -, ma visto che all'inizio aveva attaccato me e
poi ora vedo il ritiro del protocollo con il Clpt, un attacco
personale nei miei confronti, dico che speriamo che usi la
stessa celerità con cui ha chiesto il ritiro del protocollo per
occuparsi di controllare finalmente la sicurezza all'interno del
Porto, dove ancora non vengono rispettate del tutto da parte
delle aziende le misure anti-Covid, invece di fare favoritismi
al Governo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA