(di Lorenzo Padovan)
L'Udinese schianta la Roma e
impartisce a Mou una delle più severe lezioni da quando è
tornato in Italia, con un poker che resterà negli annali: i
friulani eccellono in tutto, pressing, disposizione in campo e
cattiveria agonistica. I giallorossi sembrano la brutta copia
dell'autorevole capolista fino all'inizio di questo turno. E ora
per l'Atalanta si spalanca la possibilità di uno storico primato
solitario.
Il tecnico portoghese si è letteralmente consegnato nelle
mani dell'esordiente in serie A, Sottil, sbilanciando la sua
squadra dopo l'intervallo, lasciando praterie sterminate alle
furie bianconere.
Rispetto alla vittoria casalinga con la Fiorentina,
l'allenatore di casa concede un turno di riposo a Lovric,
Makengo e Beto e schiera dall'inizio la promessa ventenne
Samardzic, assieme ad Arslan e Success.
Mourinho risponde cambiando i laterali del match in cui la Roma
ha surclassato il Monza, proponendo Karsdorp e Spinazzola per
Celik e Zalewski, oltre a Smalling - osservato speciale del Ct
inglese Southgate, in tribuna per visionare anche bomber Abraham
- al posto dell'infortunato Kumbulla.
Ci mette solo 27 secondi Dybala per far correre un brivido
sulla schiena dei tifosi friulani di una Dacia Arena vicina al
sold out: parte dalla metà campo e lascia partire un sinistro
che lambisce il palo. Ma al 5' sono i padroni di casa a passare
in vantaggio: cross innocuo di Pereyra, Karsdorp vuole
appoggiare indietro di petto a Rui Patricio, ma non si avvede
dell'arrivo alle sue spalle del ciclone Udogie, che scaraventa
la sfera sotto la traversa.
Mou è già in piedi e la reazione dei suoi arriva al 14':
Pellegrini pesca Dybala sul dischetto, l'argentino stoppa e
tira, Silvestri è bravo nel riflesso. Due minuti dopo Sottil
perde Bijol per infortunio (seconda volta in tre gare
casalinghe) e manda in campo, a sorpresa, Ebosse, passando alla
difesa a 4, con Perez dirottato a destra, dove Pereyra faticava
a tenere Spinazzola. Deulofeu conclude due volte in maniera
pericolosa, mentre lo "Special one" inizia un prolungato dialogo
con il quarto uomo, ascoltato negli auricolari anche dalla
terna: la direzione di gara non lo soddisfa. Nel frattempo i
suoi collezionano cross e mischie e il portoghese ce l'ha con
tutti, perfino con i raccattapalle, fino a beccarsi un giallo
per intemperanze prima dell' intervallo di un primo tempo in cui
i giallorossi sono stati poco efficaci in avanti e svagati a
centrocampo, soffocati dal pressing bianconero.
Dopo la pausa il portoghese lascia negli spogliatoi Karsdorp
e Cristante e getta nella mischia Celik e Belotti, per alzare il
baricentro della squadra. Dopo 2' la Roma protesta per un
contatto tra Becao e Celik in area piccola, ma Maresca lascia
correre e il Var Ghersini gli dà ragione. L'Udinese non si
scompone e con gli ospiti letteralmente spaccati in due tronconi
trova il raddoppio al 12' con una rasoiata dal limite di
Samardzic, che sorprende Rui Patricio, tradito dal rimbalzo. La
reazione giallorossa è veemente: su corner di Dybala, Mancini
incorna di prepotenza e centra il palo a Silvestri battuto. E'
proprio il centrale a lasciare, poco dopo, il posto a Zalewski,
per l'ennesimo cambio tattico di Mou per cercare di riaprire la
gara. La mossa non paga e alla mezz'ora Pereyra chiude il match:
contropiede perfetto giostrato da Deulofeu e Makengo, per
arrivare fino al "Tucu" che insacca con un tocco a girare di
sinistro. La Dacia arena esplode di gioia, mentre la Roma toglie
anche uno spento Abraham per inserire Shomurodov.
Gli ospiti sono allo sbando: lo stadio fa la ola a ogni
passaggio e Makengo a 10' dalla fine sfiora il palo
nell'ennesimo contropiede. Il poker è servito poco dopo con
l'ennesima scorribanda a difesa scoperta: Pereyra trova Lovric
che scarica in rete dal limite.
Anche la cabala viene smentita: la Roma, imbattuta in 17
delle ultime 19 gare con Udinese, torna nella capitale con un
pesantissimo fardello che rischia di minare le proprie
ambizioni. I friulani balzano al secondo posto e hanno già
affrontato anche Milan e Fiorentina: il futuro sembra arridere
loro.
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