Dalla "seconda Cappella Sistina" del
Santo Spirito in Sassia alla Domus dei Valeri, ritrovata al San
Giovanni dell'addolorata tra il 2004 e il 2007, con il suo
corridoio del II d.C. Sono alcune delle meraviglie custodite
all'interno degli ospedali storici italiani e che dal 10
dicembre, almeno nel Lazio, torneranno fruibili al pubblico
grazie all'accordo firmato dal Ministro della cultura, Dario
Franceschini, e il presidente della Regione Lazio Luca
Zingaretti. Al centro, la valorizzazione e fruizione, appunto,
dei beni culturali degli ospedali di rilevante interesse
storico, artistico e monumentale presenti sul territorio.
L'accordo riguarda, in particolare, il complesso ospedaliero
Santo Spirito ed il Presidio sanitario Nuova Regina Margherita,
l'Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, il Presidio
sanitario San Gallicano in capo all'I.F.O.. Tra gli obiettivi,
migliorare la conservazione degli ospedali e delle aree
connesse, anche attraverso interventi di studio, prevenzione,
manutenzione, restauro e recupero e con la possibilità di
sperimentare nuovi modelli di fruizione coinvolgendo anche altri
soggetti pubblici e privati.
"Da molto tempo nel nostro paese si parla di rigenerazione
urbana, di lotta al consumo di suolo e di riqualificazione dei
centri storici - commenta il ministro Franceschini - Discorsi
cui non sempre seguono iniziative concrete. In questo caso
abbiamo compiuto una scelta importante e innovativa, che
indicherà la strada a molte altre regioni, comuni e strutture".
"Abbiamo già iniziato - aggiunge Zingaretti - a Viterbo con
l'ospedale nel centro del paese che ora diventerà un grande
polmone culturale nel nord del Lazio. Ma anche con la Biblioteca
Lancisiana e il Santo Spirito in Sassia. Si può fare solo in
Italia, perché questo patrimonio esiste solo qui e dobbiamo
esserne orgogliosi".
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