Le domeniche pomeriggio di
febbraio all'Accademia Filarmonica Romana saranno scandite dai
quattro concerti nella sede di via Flaminia 118, alle 17.30, per
il nuovo progetto su Johann Sebastian Bach, sulla scia dell'
approfondimento su uno specifico compositore varato nelle
stagioni passate. "Credo molto nell'importanza dei cicli
monografici - spiega il neodirettore artistico Enrico Dindo -
perché danno la possibilità di soffermarsi con molta più
attenzione sugli elementi strutturali e poetici più profondi del
linguaggio di un autore". Dal rigore contrappuntistico della
scrittura polifonica alla pura invenzione delle Fantasie, dai
ritmi danzanti delle Suite al carattere giocoso ed estroso di
alcune Sonate, passando per un'ampia varietà di affetti.
L'universo Bach viene approfondito attraverso la scrittura
riservata a vari strumenti, di cui sono interpreti giovani
musicisti che si sono distinti per il loro talento e la loro
qualità. Il concerto che apre la rassegna domenica 6 febbraio
sarà dedicato al cembalo, solista Tomas Gavazzi, bergamasco di
31 anni, con l' esecuzione di pagine da celebri raccolte, come
Il clavicembalo ben temperato, L'arte della fuga, mentre dal
Clavier-Übung si ascolterà il concerto nach Italienischen Gusto
(Concerto secondo il gusto italiano) composto da Bach nel 1735.
A chiudere il concerto sarà la Fantasia in do minore BWV 906 che
segue di tre anni il Concerto italiano.
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