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Il mare e il futurismo nelle tele di Lina Passalacqua

Il mare e il futurismo nelle tele di Lina Passalacqua

In mostra alla Galleria Plus Arte Puls, dall'1 al 16 marzo

ROMA, 27 febbraio 2024, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' il mare l'elemento costante nella vita di Lina Passalacqua, una delle principali artiste legate al movimento futurista, ed è anche il soggetto centrale del ciclo pittorico 'Io…e il mare', che la Galleria Plus Arte Puls di Roma ospita dall'1 al 16 marzo. La mostra itinerante, a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi, riunisce 23 opere e una selezione inedita di medaglioni dipinti, che richiamano particolari delle stesse opere. Il ciclo di tele è stato realizzato dal 2020 al 2022, durante il tempo sospeso della pandemia, ed è rappresentativo del linguaggio artistico di Lina Passalacqua, caratterizzato dalla velocità del processo creativo in dialogo con l'elemento autobiografico e i segni del tempo.
    "Lina Passalacqua guarda il mondo con la consapevolezza dell'oggi - commenta la curatrice Ida Mitrano - non con la lente del passato. È in tal senso che il dinamismo della sua pittura dialoga con il futurismo. La sua arte - prosegue la curatrice - acquisisce potenza nell'individuare i caratteri distintivi del nostro tempo, di cui l'artista coglie in particolare il 'flash', intuendone già nel 1989 la problematicità e le conseguenze sull'individuo in quanto perdita d'identità e di memoria storica". In un presente e in un futuro sempre più gestiti e dominati dall'intelligenza artificiale e dai suoi algoritmi, l'artista avverte l'invasività del flash e lo smarrimento umano; la sua pittura è testimonianza e denuncia dell'attuale stato delle cose, dove il mare è un punto fermo nella sua vita. È il suo legame con il passato, con Genova, ma anche con il presente, la sua casa a Nettuno, dove crea. Il ciclo 'Io… e il mare rivela', ancora una volta, quel filo rosso che lega vita e arte, dove ogni opera è un racconto per frammenti, una visione misteriosa, onirica della realtà. Mare come esperienza vissuta, ma anche come dimensione del profondo, dinamica e poetica.
   
   

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