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Omicidio a Roma, in perquisizioni trovate armi e un dito mozzato

Omicidio a Roma, in perquisizioni trovate armi e un dito mozzato

Gip, 'elevata professionalità nella gestione del crimine'

ROMA, 19 marzo 2024, 16:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un dito mozzato in una busta e immerso in un liquido. E' la macabra scoperta fatta dalla polizia nell'ambito di perquisizioni fatte dalla polizia nell'ambito dell'indagine della Dda di Roma che nei giorni scorso ha portato all'emissione misure cautelari per tre persone accusate di essere i mandanti di un tentato omicidio avvenuto nella zona di Morena nel febbraio del 2023 e l'omicidio di Andrea Fiore avvenuto nel marzo successivo nella zona del Quadraro. Il rinvenimento venne fatto dalla polizia nel 2022 all'interno di un locale che veniva utilizzato anche dalla banda per il deposito di sostanze stupefacenti ed armi.
    Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge uno spaccato della violenza con cui "operano" alcune frange della criminalità capitolina. Agli arresti si è arrivati anche grazie alla collaborazione di un pentito che ha fornito elementi utili agli inquirenti. Nel procedimento si contestano i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, omicidio, sequestro di persone e lesioni. Tutte fattispecie aggravate dal metodo mafioso.
    Nel corso delle perquisizioni, coordinate dall'aggiunto Ilaria Calò e Mario Palazzi, sono state trovate anche "numerose armi, una mannaia" nonché "fucili con canne mozze e una pistola mitragliatrice artigianale autocostruita e 8mila euro in contanti". Dagli atti dell'indagine emergono anche alcuni episodi su come operava il gruppo criminale e il modus operandi che faceva ricorso a tortura e mutilazioni. Viene citato dal gip il sequestro di una giovane: un blitz coordinato dal capo della banda, detto 'lo zio', che con una videotelefonata impartiva gli ordini tra cui quello di "tagliare il dito" alla vittima.
    "Ricordo che quel ragazzo si è messo a piangere - ha riferito il collaboratore di giustizia agli inquirenti - e chiese di essere sparato ad una gamba invece di essere mutilato".
    Nelle esigenze cautelari il giudice afferma che l'organizzazione ha mostrato "una spiccata indole delinquenziale e una elevata professionalità nella gestione del crimine. Gli indagati hanno dimostrato di fare ricorso alla violenza (attuando gambizzazioni e prospettando mutilazioni delle dita), potendo ricorrere alle armi di cui disponeva".
   

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