E' durato quasi dieci ore
l'interrogatorio dell'ex sindaco di Aurigo e consigliere
provinciale Luigino Dellerba, davanti al sostituto procuratore
Barbara Bresci a un mese dal giorno in cui venne arrestato in
flagranza con l'accusa di corruzione per un presunto giro di
tangenti volto a favorire l'aggiudicazione di appalti pubblici.
Dal carcere di Imperia, dove è detenuto dal 30 maggio scorso,
Dellerba è arrivato in procura poco prima delle 11, con il
cellulare della polizia penitenziaria, per lasciare palazzo di
giustizia alle 21.
Un confronto lunghissimo, motivato dalla necessità, come spiega
l'avvocato Simona Costantini, di chiarire "tutti i passaggi
della vicenda. C'è stato bisogno di soffermarsi anche del tempo
su ogni piccolo episodio: per questo abbiamo impiegato così
tanto tempo".
A difendere Dellerba, insieme a Costantini, c'è anche l'avvocato
Carlo Fossati. I due legali ora chiederanno la scarcerazione
dell'ex sindaco: "Dellerba ha risposto a tutto - afferma Fossati
- Auspichiamo che sia creduto e che venga diminuita la gravità
della misura cautelare". Una richiesta motivata, oltre che dalla
collaborazione dimostrata dall'indagato, anche dalle condizioni
di salute: "E' provato e ha delle patologie che lo rendono
debole - spiega Fossati - L'interrogatorio è durato a lungo
anche perché ha avuto dei momenti di difficoltà a ricostruire le
cose, abbiamo dovuto rileggergli alcuni passaggi di
interrogazione". I verbali sono secretati.
Martedì scorso, ad essere interrogati erano stati l'imprenditore
Vincenzo Speranza, titolare della Edilcantieri Costruzioni Srl,
la ditta finita nel mirino della procura nell'ambito dello
stesso procedimento, e il fratello Gaetano Speranza, considerato
dagli inquirenti il braccio destro di Vincenzo nella gestione
degli "affari" con gli enti pubblici. Entrambi sono accusati di
corruzione e abuso d'ufficio in concorso. Vincenzo Speranza era
stato arrestato il 30 maggio insieme a Luigino Dellerba, quando
i carabinieri avevano visto quest'ultimo uscire dalla sede della
Edilcantieri Costruzioni con una busta contenente 2mila euro in
contanti. Per il fratello Gaetano le manette sono scattate
qualche giorno dopo.
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