Sono almeno cinque i motivi per cui
fa bene ascoltare la radio, quantomeno secondo gli studi
scientifici. E questo sarà l'argomento al centro del nuovo
numero di BenEssere, il mensile del gruppo San Paolo in edicola
dal 21 marzo che celebra l'invenzione di Guglielmo Marconi, di
cui ricorrono nel 2024 i 150 anni dalla nascita.
Intanto la radio emoziona "e non lascia indifferenti" spiega
lo psicologo Davide Carlotta, docente all'Università Vita-Salute
San Raffaele di Milano.
La radio rassicura e fa compagnia: "Alcuni effetti della
radio sono legati alla musica e alle parole degli speaker,
mentre altri al senso di familiarità e rassicurazione generato
dal seguire sempre gli stessi programmi, che nel tempo diventano
una presenza stabile e affidabile" aggiunge, parlando della
radio anche di come un antidoto alla solitudine.
E poi la radio dà piacere e ha degli effettivi positivi
sull'umore e come antistress, come confermato da uno studio
australiano sugli anziani, pubblicato su Frontiers in
psychology.
"La radio ha il potere di generare un forte senso di
appartenenza negli ascoltatori, tanto che spesso si formano
delle vere e proprie community - conclude lo psicologo -. La
voce umana, molto coinvolgente e in grado di trasmettere
partecipazione, aiuta a sentirsi parte di una collettività e a
percepirsi meno soli".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA