C'è anche il tenore Luciano
Ganci, interprete del ruolo di Radames nella verdiana Aida
durante il festival estivo, tra gli ospiti della finalissima di
Musicultura stasera allo Sferisterio di Macerata, "Una
dimostrazione - ha osservato il direttore artistico Ezio
Nannipieri - di quel filo rosso che lega il melodramma
attraverso le canzoni napoletane alla musica contemporanea, e
della doppia fortuna della città di ospitare due festival:
Musicultura e Macerata Opera, che lo raccontano". "Una storia
d'amore - ha continuato - perché la prima rappresentazione del
capolavoro verdiano all'Arena nel 1921, si deve alla passione
del conte Pieralberto Conti oltre che per la lirica, anche per
la cantante Francisca Solari. Riproponendo l'opera il 23 luglio
prossimo, a cent'anni da quell'evento, si vuole ricordare anche
quel sentimento". "Del resto - ha osservato Ganci - il
melodramma era all'epoca come le nostre canzoni pop, tranne che
queste riescono a dire in tre minuti quello che il melodramma
diluisce in due ore. Chi giudica la lirica superata o difficile
è perché non la conosce, mi piacerebbe far ascoltare insieme
brani lirici e leggeri per sapere chi ha capito le parole di
questi ultimi". Ingegnere, vocalist, doppiatore di film Disney,
Ganci affronta il palco di Musicultura con curiosità e
divertimento, un anticipo di quella prova ''emozionante e piena
di responsabilità che mi vedrà cantare 'Celeste Aida' appena
entrato in scena". Per lui, ha detto all'ANSA, esiste solo la
distinzione "tra buona e cattiva musica indipendentemente dai
generi, ma ammette che ormai sia nella lirica che nella musica
leggera regna la confusione: nel primo ambito ormai tutti
vogliono fare tutto indipendentemente dalla propria vocalità e
inclinazione. Nel secondo, anche a causa dei talent, esplodono
cantanti che dopo un primo successo scompaiono. Comunque per
rilassarmi ascolto solo musica leggera".
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