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L'omicidio di Alika, Ferlazzo resta in cella: 'Chiedo scusa', al vaglio la posizione della madre

L'omicidio di Alika, Ferlazzo resta in cella: 'Chiedo scusa', al vaglio la posizione della madre

Convalidato l'arresto. Al gip ha detto:'Nessun movente razziale'

ANCONA, 02 agosto 2022, 19:23

Redazione ANSA

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Fiori e biglietti dove è morto Alika - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiori e biglietti dove è morto Alika - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiori e biglietti dove è morto Alika - RIPRODUZIONE RISERVATA

Convalidato l'arresto di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l'operaio di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in strada, a Civitanova Marche (Macerata). Davanti al gip di Macerata Claudio Bonifazi, nell'udienza di convalida che si è tenuta nel carcere anconetano di Montacuto, Ferlazzo, assistito dall'avv. Roberta Bizzarri, ha "collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c'è stata alcuna motivazione di tipo razziale". Lo ha riferito la legale di difesa al termine dell'udienza.

Saranno effettuati nelle prossime ore approfondimenti sulla situazione sanitaria legata allo stato di salute mentale di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l'operaio che ha ucciso l'ambulante nigeriano a Civitanova Marche. Allo stesso tempo verrà valutata la posizione dell'amministratore di sostegno di Ferlazzo, ovvero la madre, e sul perché si trovasse a così tanta distanza dal giovane, sempre tenendo presente quali fossero gli effettivi compiti del suo ruolo. Il profilo dell'aggravante razziale è escluso. Lo ha riferito Claudio Rastrelli, sostituto procuratore di Macerata, che indaga sulla vicenda.

E' un soggetto "violento e con elevata pericolosità sociale" l'operaio di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano 39enne Alika Ogorchukwu in strada, a Civitanova Marche (Macerata). Lo scrive il gip di Macerata Claudio Bonifazi nell'ordinanza che ne dispone la custodia in carcere. La misura è prevista anche con riferimento ad "evidenti gravi indizi di colpevolezza": in attesa dei risultati dell'autopsia, osserva il gip, sembra evidente che il decesso sia dovuto all'aggressione. Il gip fa riferimento a un "disturbo bipolare" per il 32enne che dovrà essere approfondito.

Verrà eseguita domani mattina l'autopsia sul corpo di Alika, il venditore ambulante nigeriano di 39 anni ucciso al culmine di un'aggressione durata circa 3-4 minuti venerdì pomeriggio lungo il corso di Civitanova Marche (Macerata). Alle 11 verrà dato il conferimento al medico legale indicato dalla Procura di Macerata, la dott.ssa Ilaria De Vitis e poi si procederà all'esame autoptico all'ospedale di Civitanova Alta, dove si trova la salma del 39enne. Il pm di Macerata Claudio Rastrelli, nei quesiti posti per l'accertamento, ha chiesto che venga indicata "l'epoca della morte, le cause e le eventuali concause e i mezzi che l'hanno determinata". La famiglia del nigeriano deceduto ha nominato, attraverso il proprio avv. Francesco Mantella, un consulente di parte, il medico legale Stefano Tombesi che parteciperà all'autopsia. Solo dopo i riscontri e con il nullaosta per la liberazione della salma, i famigliari della vittima, cattolico pentecostale, penseranno al funerale che con ogni probabilità sarà celebrato in Nigeria. Con l'accusa di omicidio volontario e rapina è stato arrestato Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, operaio di 32 anni, autore dell'aggressione in strada dopo che Ogorchukwu avrebbe chiesto insistentemente l'elemosina alla fidanzata del 32enne che era in compagnia di Ferlazzo.
   

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