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Maltempo: Bonomi, accelerare aiuti, ritardi Marche come Italia

Maltempo: Bonomi, accelerare aiuti, ritardi Marche come Italia

Confindustria su sostegni post alluvione ad Ancona e Pesaro

ANCONA, 15 novembre 2022, 19:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Necessità di accelerare in tutti i modi possibili il sostegno a imprese e popolazioni colpite dall'alluvione del 15 settembre. Ma soprattutto di non dilazionare il tempo degli interventi". Lo ha auspicato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi durante l'Assemblea pubblica di Confindustria Ancona a Senigallia, sul tema "Mai Più" relativo alle ultime calamità che hanno colpito, in particolare, le province di Ancona e Pesaro, con alluvione e sisma.
    "Quando due mesi fa si leggevano le cronache dell'alluvione e sentivo che il progetto di compensazione del bacino del fiume Misa risaliva al 1982 - ha proseguito - ti rendi conto che quello che è successo qui, si ripete in tutta Italia. Da decenni mancati interventi o interventi rimasti fermi per 20-30 anni, hanno attraversato tutti i partiti politici che si sono succeduti al governo del Paese".
    "Nonostante ciò da imprenditore sono ottimista - ha aggiunto - mi aiuto con le parole di un vostro conterraneo, grande anconetano di famiglia imprenditoriale che era Luigi Albertini, a 29 anni fu direttore del Corriere della Sera". "Non solo era critico verso Giolitti che, scriveva, 'antepone consensi alle riforme' e si direbbe un male duraturo della storia italiana. Ma era convinto che l'errore economico commesso al termine del Primo conflitto mondiale avrebbe minato le fondamenta la possibilità di pace e prosperità, sentiero della Nuova Europa".
    Nel 1919 Albertini scriveva: "l'Italia si illude se pensa di restare immune dalla febbre nazionalista che subito rialza la testa. L'economia del Paese richiede l'accesso libero ai mercati europei e mondiali, per affinare la tempra e l'ingegnosità della piccola impresa che sarà linfa vitale futura dell'Italia, se sappiamo guardare al di là della forza dei grandi gruppi industriali cresciuti nell'economia della guerra".
   

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