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Arpam, in Bassa Vallesina esalazioni riconducibili a raffineria

Arpam, in Bassa Vallesina esalazioni riconducibili a raffineria

400 segnalazioni. Sindaci chiedono revisione dell'Aia

ANCONA, 13 marzo 2024, 19:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le concentrazioni di ossidi di zolfo, benzene e idrogeno solforato registrati dalle centraline Arpam tra fine dicembre e inizio febbraio, oggetto di oltre 400 segnalazioni da parte dei cittadini nella Bassa Vallesina, possono essere ricondotte all'attività industriale della Raffineria Api di Falconara.
    E' quanto emerge dalla relazione dell'Arpam, recapitata ieri ai sindaci di Falconara, Camerata Picena, Chiaravalle, Montemarciano, Monte San Vito, che chiedono "la revisione dell'Aia, sistemi di copertura dei serbatoi, messa in sicurezza delle operazioni di smistamento al pontile".
    La conclusione dell'agenzia regionale per la protezione ambientale tiene conto "sia del tipo di sostanze analizzate, sia delle condizioni climatiche e della direzione del vento nei giorni in cui si sono concentrate le segnalazioni" informa una nota. La relazione era stata sollecitata il 15 febbraio dai sindaci, che ora chiedono interventi immediati affinché il fenomeno non si ripeta in futuro.
    Chiesto anche un sistema completo di monitoraggio dell'aria che interessi tutti i Comuni coinvolti, compreso il posizionamento dei cosiddetti 'nasi elettronici'.
    Secondo l'Arpam, nel periodo compreso tra il primo dicembre 2023 e il 15 febbraio 2024, ci sono stati giorni in cui sono arrivate ai vari enti di controllo (tra cui la stessa Arpam e i Comuni) decine di segnalazioni: il record nella giornata del 17 gennaio (60 segnalazioni), seguita dal 4 gennaio (42 segnalazioni) e dal 5 gennaio (40 segnalazioni). Le esalazioni, in prevalenza indicate come 'idrocarburi', sono state avvertite a Falconara, Camerata Picena, Chiaravalle, Montemarciano, Monte San Vito, ma anche nella zona nord di Ancona, ad Agugliano e Monsano. Stando all'Ast non ci sono evidenze che siano state nocive per la salute. Ma per l'estensione del fenomeno, i sindaci sollecitano misure immediate e hanno chiesto di intervenire anche al ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto.
   
   

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