I primi due casi in Piemonte di
variante indiana sono stati sequenziati dal laboratorio
dell'Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS)
di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico
dell'IIGM, ente di ricerca della Compagnia San Paolo. Si tratta
della variante meno preoccupante tra quelle individuate con la
denominazione 'indiana', spiegano i ricercatori di Candiolo, in
quanto priva della mutazione E 484 Q che invece permetterebbe al
virus di sfuggire agli anticorpi, sia quelli generati dal
vaccino, sia quelli generati da chi è guarito.
I contagiati sono una coppia di indiani quarantenni di
rientro dall'India e residenti in provincia di Cuneo.
Attualmente si trovano in isolamento domiciliare e le loro
condizioni non destano preoccupazioni.
"Il sistema di tracciamento del contagio in Piemonte sta
dimostrando di funzionare molto efficacemente - osserva in una
nota l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi
Genesio Icardi -, la comparsa delle varianti è inevitabile, ma
fondamentale rimane limitare il più possibile lo svilupparsi
della malattia, attraverso la campagna vaccinale, che sta
entrando nella fase di interesse massivo".
Le mutazioni virali del Covid-19 riscontrate fino ad ora in
Piemonte sono cinque: inglese, brasiliana, sudafricana, svizzera
e indiana. Quella ampiamente più diffusa rimane l'inglese.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA