Il Green pass non ferma i
visitatori nei musei torinesi, presi d'assalto in questi giorni
da italiani e stranieri, soprattutto francesi, tedeschi e
olandesi. I numeri, secondo le prime stime, superano quelli
dell'anno scorso e, in alcuni casi, quelli del 2019. "Un dato
non scontato che, a una settimana dall'obbligo del certificato
verde, possiamo registrare senza paura di essere smentiti", dice
l'assessore a Turismo e Cultura della Regione Piemonte, Vittoria
Poggio.
"Il pubblico dei musei è un pubblico informato, preparato,
che ha sposato senza particolari difficoltà la linea del Green
pass, tesa a mettere la cultura in sicurezza dopo un anno
horribilis. Un dato avvalorato anche dalle buone notizie che
stanno arrivando dagli alberghi, alcuni dei quali sono vicini al
tutto esaurito, anche se per periodi sempre piuttosto brevi. Per
entrare nei musei ci sono da passare due checkpoint, uno
all'entrata, uno dentro per il controllo del Qr code. Un
percorso facile e segnato, credo abbiano più difficoltà e siano
più penalizzati bar e ristoranti per la confusione intorno al
discorso dei controlli".
Al Museo Egizio, davanti al quale tutti i giorni si formano
lunghe code distanziate di visitatori, nel primo weekend con
Green pass si sono registrate 5.200 entrate, un numero superiore
alla media del 2020. Afflusso in crescita anche al Museo del
Cinema, con un pubblico giornaliero dal 6 agosto che ha toccato
anche quota 1.600 ingressi, a fronte dei circa 2mila del periodo
pre-Covid. Confermano il trend positivo anche Musei Reali, Gam,
Palazzo Madama, Mao e Borgo Medioevale, con entrata a 1 euro nel
giorno di Ferragosto, Castello di Rivoli-Museo di Arte
Contemporanea. Nessuna brutta sorpresa neppure per i concerti e
le opere all'aperto del Regio Itinerante, nel Cortile
dell'Arsenale, dove è richiesto il Green pass.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA