L'ex boss del nord barese,
Savatore Annacondia, divenuto negli anni '90 collaboratore di
giustizia e che per oltre una ventina di anni ha vissuto con una
identità che gli è stata data in virtù della sua
collaborazione, è tornato a chiamarsi con il suo nome. La sua
identità di protezione gli è stata infatti revocata dopo un
arresto per usura e il conseguente processo che è in corso. A
rivelarlo è lo stesso pentito in una intervista ad Antonio
Procacci nella trasmissione 'Il Graffio' che andrà in onda
domani sera su Telenorba.
Annacondia, condannato a centinaia di anni di reclusione (poi
convertiti in 30 anni) nei maggiori processi alla criminalità
organizzata pugliese, ha consentito con le sue rivelazioni
l'arresto e le condanne di decine affiliati e boss di clan
pugliesi.
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