"Prima svendute a prezzi stracciati,
ora al macero". È il destino delle clementine in Puglia
denunciato da Coldiretti che spiega come gli agricoltori stiano
"potando gli agrumeti senza più neppure raccogliere le
clementine, già compromesse dalla siccità che ne ha inibito
l'accrescimento". Una situazione aggravata dai "costi di
produzione, anche per l'irrigazione di soccorso, schizzati alle
stelle".
Coldiretti chiede, quindi, "l'immediata attivazione del
tavolo regionale di crisi per il settore agrumicolo a seguito
del crack di mercato in provincia di Taranto". "Mentre i
lavoratori per la raccolta sono divenuti introvabili - prosegue
- al crollo dei prezzi degli agrumi in campagna corrispondono i
prezzi stellari dei costi di produzione, a causa
dell'irrigazione di soccorso che si è protratta dall'estete fino
a oggi, dei rincari per le operazioni colturali, dei costi
energetici fino ai fertilizzanti".
Coldiretti evidenzia che "la raccolta delle clementine è
stata caratterizzata dai prezzi bassi", con i frutti venduti in
campagna a 30 centesimi al chilo, di cui 15 centesimi spesi
dagli agricoltori solo per far fronte alla raccolta, e quindi
con un "conto economico insostenibile".
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