Tradizioni, turismo e
solidarietà. Un parco naturale, Molentargius. E poi le montagne,
i Sette Fratelli. E ancora: le bellezze del mare a Is Mortorius,
le testimonianze del passato, da quello più antico, la Villa
Romana, a quello più recente, le Batterie Falchi. E quindi le
abitazioni tipiche come Casa Angioni e le chiese. E c'è anche il
suo campo da golf.
Quartu, città di 70mila abitanti abitanti alle porte di
Cagliari, si racconta così in un calendario. Non solo luoghi che
possono diventare un'ideale mappa di un tour turistico, ma anche
persone.
L'idea è proprio quella: ricordare che Quartu ha tanti tesori da
mostrare anche a chi sceglie le spiagge del sud Sardegna come
meta delle vacanze estive. Un invito a dare un'occhiata a quello
che succede alle porte del capoluogo sardo in una città
cresciuta negli ultimi decenni con i nuovi quartieri. Ma che
mantiene intatte caratteristiche e bellezze di una volta.
Artisti, sportivi e quartesi noti alla comunità del terzo centro
della Sardegna per numero di abitanti, hanno prestato il loro
tempo e il loro volto per indossare gli abiti tradizionali e gli
ori dell'artigianato locale.
Il calendario si chiama proprio così: Logus e bistiris
quartesus. Traduzione molto semplice: luoghi e vestiti quartesi.
L'idea del calendario è stata promossa dal Centro Culturale
Campidano. Per la realizzazione sono stati utilizzati gli abiti
tradizionali e i gioielli della collezione personale di Susy
Monni. Come modelli cantanti, personaggi dello sport come
Giuseppe Solla campione del mondo triathlon double Hawaii 2004.
E Marco Piras, maresciallo dell'aeronautica, capo scout
amatissimo dai ragazzi in città, amministratore pubblico per
tanti anni, recentemente scomparso: il calendario è stato
dedicato alla sua memoria. "Abbiamo realizzato - spiegano Susy
Monni e Gigi Ibba, Centro Culturale Campidano - tanti calendari
nel corso degli anni e li abbiamo distribuiti in tutto il mondo,
compresi i circoli degli emigrati. Ma per questo calendario mi
sono commossa, perché sono arrivati Marco Piras e la figlia, in
piena estate per indossare gli abiti e scattare le foto. Marco
stava già male, era sofferente, ma mi ha abbracciata e mi ha
detto che stavo realizzando il suo sogno di indossare l'abito
ricco dei signori quartesi. Nonostante ci fossero 40 gradi, alla
fine erano tutti contenti di questa bellissima esperienza".
La raccolta di foto che scandirà giorni e mesi del 2022 sarà
donata alle associazioni e alle parrocchie che lo venderanno per
portare avanti opere e a attività a favore di chi ha più
bisogno.
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