Dal buio affiorano figure umane di
adulti e di bambini poi inghiottiti di nuovo dall'oscurità, un
popolo che si muove verso la cima della montagna. E' il percorso
che diviene racconto, non la partenza o l'arrivo. Persone in
cammino, a grappoli, a piccoli gruppi, che illumina qualche
metro di una oscurità che avvolge, che sovrasta. Sono i
protagonisti de "I Triunfi di Palermo", una installazione video
realizzata con immagini girate a infrarosso dal regista Salvo
Cuccia nelle notti dal 3 al 7 settembre 2001 durante la
tradizionale acchianata su Montepellegrino per il pellegrinaggio
al Santuario di Santa Rosalia. E' un documento storico di grande
impatto visivo che verrà proiettato a ciclo continuo da oggi a
Palazzo Branciforte, nell'ambito del progetto "Rosalia400",
promosso dalla fondazione Sicilia, in occasione della ricorrenza
giubilare dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della
Patrona di Palermo. Nel video scorrono i volti e le sagome dei
palermitani che si recano a rendere omaggio alla Santuzza in una
epifania di corpi e voci, echi, passi. Ectoplasmi che svaniscono
nel buio della notte così come appaiono e si manifestano. Tutto
fa parte del teatro vivente di Palermo. "E' un popolo che cerca
qualcosa nel buio. - dice Cuccia - E in questo movimento
continuo e compulsivo gioia e dramma si fondono. Le voci
diventano coro e a intervalli irregolari ne emerge una in primo
piano, è la voce di Santina, una ex prostituta che in quegli
anni viveva in una roulotte alle falde di Montepellegrino. La
sua non è una preghiera ma un lamento, è una invettiva contro i
politici, è il racconto della sua vita, della sua malattia e
della sua condizione economica e mentale. Il suo lamento è il
lamento eterno di una città e di un popolo, condensa in sé ciò
che è Palermo e la incarna totalmente". Da qui il titolo "I
Triunfi" perché rifacendoci alla tradizione, questa voce, queste
voci, diventano canto, sebbene in altro modo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA