/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ingv: Nessun nesso fra i terremoti

Ingv: Nessun nesso fra i terremoti

"Sono troppo distanti per essere in relazione"

ROMA, 22 settembre 2022, 19:58

Redazione ANSA

ANSACheck

ll sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, seguendo la situazione - RIPRODUZIONE RISERVATA

ll sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, seguendo la situazione - RIPRODUZIONE RISERVATA
ll sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, seguendo la situazione - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Sono troppo distanti per avere un collegamento fra loro, i terremoti che a distanza di poche ore hanno scosso Sicilia, Marche, Liguria ed Emilia Romagna, e ognuno è stato generato da un meccanismo diverso. "Non c'è alcuna relazione: le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso", ha detto all'ANSA il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv). "E' curioso che dopo un periodo di apparente calma si siano verificati quattro terremoti un po' più forti e avvertiti dalla popolazione", ha aggiunto riferendosi al fatto che "negli ultimi tre mesi abbiamo avuto in Italia solo una scossa di magnitudo superiore a 4: di fatto, avere due terremoti importanti nello stesso giorno è solo una variazione statistica".

    Dei quattro terremoti, il più profondo (24 chilometri) è quello avvenuto alle 12,24 nelle Marche, a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, e la cui magnitudo è stata ricalcolata in 3,9. Vengono subito in mente i terremoti tipici dell'Appennino, ma questo è un sisma diverso: "è localizzato lungo la costa delle Marche, in una fascia esterna che ha una sua sismicità", ha detto l'esperto. Si trova infatti in una zona compresa fra l'Appennino e la fascia esterna lungo la costa delle Marche, che una sismicità di tipo diverso. "Il terremoto è stato generato da un meccanismo trascorrente, ossia dallo scorrimento laterale si strutture profonde", mentre i terremoti appenninici sono di tipo distensivo e generati da strutture più superficiali.

    Ha delle sue peculiarità anche il terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto in Liguria, a Bargagli (Genova). "E' una zona non molto sismica e nella quale non si sono rilevati storicamente terremoti troppo forti". Anche in questo caso il meccanismo è diverso da quello tipico dei terremoti dell'Appennino: "è infatti di tipo compressivo - ha detto Meletti - perché questa zona della Liguria è nell'area di congiunzione fra l'Appenino a Est e l'arco alpino a Ovest". I sismi più forti avvenuti in passato in questa zona hanno avuto una magnitudo fra 4 e 5.

    Anche il terremoto di magnitudo 3,6 in Sicilia, a Paternò (Catania), ha caratteristiche particolari: sebbene sia avvenuto nell'area dell'Etna, è stato generato da un meccanismo indipendente dal vulcano e legato a faglie che si trovano nella zona. "Paternò si trova in una zona alle pendici dell'Etna nella quale si sta rilevando una sismicità frequente da qualche settimana. Per questo - ha aggiunto il sismologo - non deve sorprendere". A generare il terremoto "potrebbero essere state faglie sismogenetiche importanti che si trovano a Sud dell'Etna e indipendenti dall'attività del vulcano".


    Potrebbe invece essere un tipico terremoto dell'Appennino quello di magnitudo 3,8 avvenuto a Pievepelago (Modena), "sul crinale fra l'Emilia e la Garfagnana, una zona sismica ben conosciuta e della quale, purtroppo sappiano che ha una sismicità frequente".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza