Una splendida figura di donna
distesa, con un'espressione sul viso di estasi mista a dolore, e
una lacrima a rigarle la guancia: c'è anche la "Maddalena
giacente", l'ultimo capolavoro di Antonio Canova ritrovato dopo
quasi due secoli di oblio, tra le oltre 140 opere che compongono
la grande mostra con cui il Museo Civico di Bassano del Grappa
celebrerà dal 15 ottobre il grande scultore neoclassico in
occasione dei 200 anni dalla morte. Dal titolo "Io, Canova.
Genio europeo", l'esposizione, presentata oggi a Roma e che
resterà allestita fino al 26 febbraio 2023, mette insieme opere
di valore inestimabile, tra sculture, dipinti, disegni e
documenti. Pur nell'assenza, a causa del conflitto
russo-ucraino, delle opere provenienti da Kiev e San
Pietroburgo, prestiti importanti concessi da istituzioni
italiane e internazionali compongono un percorso rigoroso ed
esaustivo, in cui figurano anche pezzi mai visti, come appunto
la "Maddalena giacente", realizzata da Canova poco prima di
morire per Robert Jenkins, secondo conte di Liverpool e primo
ministro inglese, oggi finalmente ritrovata, o come le preziose
opere d'arte sottratte da Napoleone che lo scultore di Possagno
ricondusse in Italia nel 1815 in una coraggiosa missione
diplomatica. Spettacolare e ricca di capolavori, la mostra ha
tuttavia l'ambizione di offrire al pubblico non soltanto la
testimonianza di un talento unico al mondo, ma di andare 'oltre
l'artista' e il suo universo estetico. Nel progetto espositivo
infatti, curato da Giuseppe Pavanello e Mario Guderzo, con la
direzione scientifica di Barbara Guido e il patrocinio e il
contributo del "Comitato Nazionale per le celebrazioni del
bicentenario della morte di Antonio Canova" presieduto da
Vittorio Sgarbi, le opere esposte racconteranno un altro Canova,
soffermandosi sull'uomo, sulla sua passione di collezionista,
sul quel delicato ruolo di diplomatico che lo fece partecipare
attivamente alla storia europea.
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