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Luca e Toni 'Animali randagi' di provincia on the road

Luca e Toni 'Animali randagi' di provincia on the road

Al Bif in concorso film di Maria Tilli con Franek e Claisse

ROMA, 22 marzo 2024, 18:50

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Gli animali randagi non tornano mai allo stesso posto: anche se dai loro da mangiare, girano sempre". Questa la frase chiave di Animali randagi, film di Maria Tilli che racconta un mondo di provincia annoiato, ai margini, oggi in concorso al Bif&st nella sezione ItaliaFilmFest 2024 Nuovo cinema italiano. Protagonisti Luca (Andrea Lattanzi) e Toni (Giacomo Ferrara), due ragazzi che vivono in questo piccolo paese tra mille ripetute noie e l'uso di sostanze stupefacenti per qualche breve fuga. I due, da sempre amici, lavorano insieme come paramedici addetti ad un'autoambulanza. Un giorno a Luca e Toni viene chiesto di trasportare un paziente fuori dall'Italia perché ha bisogno di cure non meglio specificate. L'uomo si chiama Emir (Ivan Franek) e chiede loro di tornare nella sua Serbia. Per questo viaggio vuole però con lui anche Maria (Agnese Claisse), la figlia che non vede da diversi anni. Si capisce subito che tra loro non c'è un grande rapporto, che non si sono frequentati molto, ma Emir sembra spinto ora a riconciliarsi con questa ragazza come se non avesse più tempo. Intanto Luca e Toni vedono questa loro nuova mission quasi come una gita, una vacanza.
    Durante il tragitto però scopriranno che le cure di cui Emir ha bisogno nascondono ben altro e così dovranno fare i conti con una realtà che fino a quel momento avevano cercato di evitare.
    "Questo film nasce innanzitutto da una mia personale esperienza emotiva - dice la regista di questo lungometraggio prodotto da Eagle Original Content con Rai Cinema -. È una storia di provincia nata anche dalle più piccole cose raccontate al bar del paese dopo le due di notte. È ambientata inizialmente in un luogo in cui ogni giorno è uguale al precedente, fatto di zone industriali semi-deserte, centri storici svuotati e di un lago artificiale che nasce ai piedi di una diga. In questa monotonia ed apatia, purtroppo, l'unico svago o principale passatempo sono l'alcol e la droga".
    E ancora Maria Tilli: "I personaggi sono due trentenni di oggi, la generazione che vive a casa coi genitori e che non crede nel futuro; sono amorali e spregiudicati. Quando ai due si presenta l'occasione di evadere dalla monotonia, con un viaggio oltre il confine nazionale, loro accettano subito; non per fuggire e cominciare una nuova vita, ma solo per trasgredire, per spostare il limite della noia un po' più in là. Animali randagi parla anche di libertà di scelta, di come la nostra libertà di azione si rifletta sugli altri. È un racconto - conclude - delicato sul dolore che si prova quando bisogna accettare e scendere a patti con le decisioni di qualcuno che amiamo. Per tutto il film c'è un clima sospeso, dietro al quale, però, si cela la morte. Una morte luminosa, tenera, grazie alla quale si riannodano fili affettivi spezzati, nessi familiari interrotti, amori che, forse, possono nascere ancora".
   

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