A gennaio i consumi di energia
elettrica in Italia hanno fatto registrare un incremento
dell'1,5% rispetto allo stesso mese del 2021, crescita meno
sostenuta rispetto ai mesi precedenti (+5,6% a dicembre e +3,8%
a novembre). Lo rende noto Terna, la società che gestisce la
rete di trasmissione nazionale, i cui dati indicano che il
fabbisogno di elettricità nel nostro Paese è stato pari a 27,5
miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 30% della
domanda, in forte crescita la produzione fotovoltaica (+40%),
soprattutto per un maggior irraggiamento solare.
La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta
per il 91% con produzione nazionale e per la quota restante (9%)
dal saldo dell'energia scambiata con l'estero, spiega Terna
precisando che la produzione nazionale netta è risultata pari a
25 miliardi di kWh.
Positive anche le produzioni da fonte termica (+13,4%) e
geotermica (+3%); in flessione le fonti di produzioni idrica
(-34%) ed eolica (-2,8%).
Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è
pari a -24,3% per un effetto combinato di un aumento dell'export
(+27%) e di una diminuzione dell'import (-17,6%), fenomeno che
si è registrato già nei mesi di novembre e dicembre 2021.
L'indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i
consumi industriali delle imprese cosiddette 'energivore', ha
fatto registrare una flessione dell'1,8% rispetto a gennaio del
2021 (e dello 0,7% rispetto a dicembre 2021, con dati
destagionalizzati e corretti dall'effetto calendario). Il dato,
spiega Terna, "riflette un'attenuazione della produzione nei
comparti della siderurgia, della meccanica e della chimica; in
crescita, invece, i consumi dei settori dei mezzi di trasporto,
dei materiali da costruzione e degli alimentari".
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