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Giovedì nero per le borse, l'Europa brucia 163 miliardi. Milano maglia nera

Giovedì nero per le borse, l'Europa brucia 163 miliardi. Milano maglia nera

Milano ai minimi dal novembre 2020. Lo spread chiude in rialzo di 6 punti a 246

29 settembre 2022, 18:18

Redazione ANSA

ANSACheck

Un operatore di Borsa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un operatore di Borsa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un operatore di Borsa - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Europa le Borse chiudono in deciso ribasso, intimorite dalle tensioni geopolitiche e preoccupate per un nuovo possibile rialzo dei tassi. Londra ha perso l'1,77%, Francoforte l'1,7% entrambe ai minimi dell'ultimo anno, Parigi l'1,53%, Madrid l'1,9%, Zurigo ha chiuso a -0,92% a 10.126 punti. La maglia nera spetta a Milano con un calo del 2,4% a 20.352 punti, ai minimi dal novembre 2020.

Le Borse europee hanno bruciato 163,5 miliardi di euro di capitalizzazione, con l'indice paneuropeo Stoxx 600 che ha terminato la seduta in calo dell'1,67%, a 382 punti, ai minimi dal novembre 2020

Seduta da dimenticare per Piazza Affari, che scivola ai minimi da 22 mesi insieme alle altre Borse del vecchio Continente incapaci di reagire di fronte a uno scenario macro e geopolitico particolarmente fosco. Il Ftse Mib ha perso il 2,4% a 20.352 punti, con le vendite che si sono concentrate su Stm (-5,4%), Stellantis (-4,8%), Prysmian (-4,6%), Pirelli (-4,4%), Nexi (-4%) e Tim (-3,7%), di fronte al rischio crescente di recessione. Male anche la banche con Bper (-2,8%), Unicredit (-2,7%), Intesa (-2,6%) mentre Mps è crollata (-13,5%) sui timori per una difficile ricapitalizzazione.

Dalle vendite si salvano solo Leonardo (+1%), che tiene nel contesto di tensione geopolitica, ed Eni (+0,15%), in una seduta positiva per il petrolio.

Lo spread Btp-Bund chiude la seduta in rialzo di 6 punti base, a quota 246, con il rendimento del decennale italiano che sale di 13 punti al 4,63%, realizzando la performance peggiore in un contesto di vendite generalizzate sui titoli di Stato del Vecchio Continente. Tutti i bond restano sotto pressione per le spinte inflazionistiche, confermate dalla corsa a settembre dei prezzi in Germania (+10), e dalla temuta risposta della Bce, dove i 'falchi' spingono per un nuovo rialzo di 75 punti base ad ottobre.

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