La pandemia pesa ma le pmi hanno
affrontato l'emergenza da Covid-19 finanziariamente più solide,
rispetto al passatoe per il futuro guardano alla ricerca e allo
sviluppo e alla sostenibilità. Sono queste alcune delle tendenza
emerse dall'ultima edizione di Market Watch PMI, il report
semestrale di Banca Ifis. Secondo quanto emerge i debiti
finanziari sul fatturato sono scesi di 2,4 punti percentuali
dal 2017 al 2019 con un incremento medio annuo
dell'autofinanziamento di quasi il 6% e dopo aver investito per
innovare il sistema produttivo (con un incremento medio annuo di
oltre il +2%). Per il 2020, il 61% delle pmi intervistate
prevede una contrazione del fatturato mentre il 39% stima ricavi
stabili o in crescita. Le imprese in crescita si concentrano nei
settori Agroalimentare e Tecnologia mentre le pmi con ricavi in
flessione nei settori Costruzioni, Meccanica e Moda.
La crisi da Covid-19 e i cambiamenti di mercato che ne sono
derivati hanno portato le pmi italiane ad avviare un percorso di
rinnovamento dei modelli di business: il 45% ha puntato sulla
servitization per far fronte alla domanda di prodotti
innovativi e personalizzati e con attenzione alla sostenibilità.
Accelerano le tecnologie digitali: in pochi mesi la penetrazione
tra le PMI passa dal 45% di gennaio 2020 al 66% attuale, con un
picco del 73% tra le pmi top che si confermano un'avanguardia
nell'anticipare i trend. Tre infine le sfide che continueranno
a rappresentare le sfide manageriali per l'evoluzione dei
modelli di business: sostenibilità, digitale e filiere di
fornitura: le imprese ragionano su reshoring e diversificazione
geografica dei fornitori per ridurre il rischio di blocchi della
produzione, offrendo una grande opportunità alle pmi europee.
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