"Una impresa su tre ha intenzione di
utilizzare i finanziamenti europei e i fondi comunitari. Ma per
avvalersi di queste risorse chiede soprattutto una netta
semplificazione delle procedure amministrative, l'utilizzo di un
linguaggio semplice nei bandi e
nella modulistica e assistenza tecnica". A mostrarlo è
l'indagine effettuata da SiCamera e
InfoCamere su oltre 32mila imprese nell'ambito del progetto
Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli
interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall'Agenzia
per la Coesione territoriale.
C'è una rinnovata attenzione delle imprese italiane
all'utilizzo dei finanziamenti della Ue ma un'impresa su due
lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste e oltre un
quarto sottolinea l'eccessiva distanza di tempo tra richieste ed
assistenza e la "modesta rispondenza degli strumenti alle
esigenze delle imprese".
La salute e il benessere sono considerati dalle imprese i
settori fondamentali sui quali concentrare le risorse
comunitarie (li indicano il 43,8% degli intervistati). Tra gli
altri ambiti di intervento segnalati dagli imprenditori figurano
le politiche del lavoro (32,3%), l'istruzione di qualità
(31,2%), le azioni dirette alla riduzione della povertà (24,4%)
e il maggior utilizzo delle fonti rinnovabili (13,9%)
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