Meno di una piccola impresa su dieci,
il 9% delle aziende con meno di 9 addetti, stima un aumento del
fatturato nel 2021, secondo le analisi del sistema camerale
condotte dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne. La quota sale
al 26% per quelle aventi dai 250 ai 499 addetti. "La minore
dimensione d'impresa e l'isolamento aziendale acuisce la
debolezza" il vicepresidente di Unioncamere, Andrea Prete, che
sottolinea l'importanza di coinvolgere le Pmi nella fase di
ripartenza con un'amministrazione attiva dedicata a loro, in
un'audizione alle commissioni quinta e quattordicesima del
Senato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il modello proposto è quello dell'agenzia statunitense
"Small Business Administration" (Sba), "strutturandolo - spiega
Prete - attorno al ruolo delle Camere di commercio e basandolo
su mandato chiaro del Governo, così come è stato fatto per il
programma Industria 4.0". Il recovery plan potrebbe prevedere
il potenziamento dei Punti Impresa Digitale - PID gestiti dalle
Camere di commercio, ampliandone la portata anche ai temi della
sostenibilità, con l'obiettivo di raggiungere almeno 1.000.000
di imprese nel triennio.
Un'altra proposta è quella di usare il Registro delle
imprese, come perno per piattaforme telematiche per i rapporti
delle imprese con la pubblica amministrazione, consentendo al
titolare dei dati di accedere ad essi in forma semplificata,
anche quando posseduti da diverse PA.
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