"Il coinvolgimento della comunità
imprenditoriale del G7 - sottolinea ancora Katia Da Ros - offre
una piattaforma preziosa per collaborare con i ministri alla
luce delle complesse sfide poste dagli obiettivi di
sostenibilità. E' fondamentale creare delle sinergie tra
pubblico e privato, promuovendo un approccio alla transizione
basato sulla neutralità tecnologica e sullo stimolo agli
investimenti nell'economia circolare, capaci di coniugare tutela
ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività.
Per Emanuela Trentin, ceo di Siram Veolia, "transizione
energetica e decarbonizzazione sono processi necessari e
irreversibili. Parliamo - dice - di un cammino che ci vede
direttamente coinvolti e che, grazie a tecnologie, competenze e
strumenti a nostra disposizione, possiamo percorrere fino in
fondo. Per rispondere alle sfide cogenti mettiamo a disposizione
le nostre soluzioni di efficientamento energetico, produzione
locale di energia rinnovabile e un consolidato know-how di
esperienza nel settore. Siamo orgogliosi di partecipare a un
momento di confronto significativo e urgente, insieme alle
istituzioni e ai più importanti stakeholder di riferimento del
settore per imprimere una forte e collettiva accelerazione al
percorso verso il Net Zero entro il 2050"
L'analisi di Confindustria e Deloitte mette a fuoco lo scenario
internazionale dopo la Cop28 di Dubai: "Gli impegni della COP 28
sullo sviluppo delle rinnovabili sono in linea con gli scenari
IEA-NZE (Net Zero Emissions). Tuttavia, i progressi finora
registrati sono troppo lenti e tali da rendere prevedibile un
incremento delle temperature globali ben al di sopra del limite
di 1,5°C previsto dagli accordi di Parigi. Dunque - viene
indicato -, nonostante i rapidi progressi nella diffusione di
alcune tecnologie energetiche pulite, una forte accelerazione
alla transizione energetica dovrà essere impressa a partire dal
2024"; è "necessario ricordare come la transizione energetica e
ambientale, unita alle crisi e alle tensioni geopolitiche in
corso, ponga rischi per la competitività delle economie dei
Paesi del G7, con minacce specifiche per il settore industriale
esposto alla competizione internazionale".
Tra le sfide per la competitività B7, l'approfondimento mentte
in risalto che "tra gli svantaggi competitivi vi è l'elevato
costo delle emissioni di gas serra nel G7 rispetto ai Paesi che
non hanno ancora adottato efficaci politiche di sostenibilità. I
costi elevati dell'energia elettrica costituiscono un ulteriore
onere, in particolare per le aziende e i consumatori europei che
sostengono prezzi tra i più alti a livello internazionale, doppi
rispetto al mercato cinese. Altro aspetto da considerare è
l'elevato valore degli stranded assets, dovuto all'obsolescenza
anticipata delle infrastrutture energetiche delle fonti fossili,
sostenuto in maniera più rilevante dai Paesi caratterizzati da
una transizione energetica più veloce e valutato
dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) in 4 mila
miliardi di dollari".
È necessario, poi, "prendere atto del fattore di rischio
legato al sostanziale controllo cinese delle supply chain
coinvolte nella transizione energetica, con quote che vanno da
circa l'80% per il fotovoltaico al 65% per le batterie, con la
prospettiva di passare dalla dipendenza storica del nostro
sistema energetico dai combustibili fossili a quella per
l'approvvigionamento delle tecnologie verdi".
"Affrontare queste sfide - evidenziano Confindustria e
Deloitte, knowledge partner del B7 - richiede un grande aumento
degli investimenti pubblici e privati, regolamentati da
politiche pubbliche convergenti tra i Paesi del G7". Politiche
che "devono stabilire regole di mercato chiare per mitigare gli
impatti economici della transizione, promuovere un assetto
energetico globale resiliente e diversificato, incoraggiare la
transizione e ridurre la vulnerabilità dei mercati. Lo sviluppo
che ne deriverebbe, oltre a mitigare i rischi e i costi della
transizione, consentirebbe di coglierne a pieno i vantaggi in
termini di indipendenza e resilienza energetica, di benefici
ambientali e di creazione di ricchezza e di nuovi posti di
lavoro".
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