Studia materiali e dati che aiutano
a proteggere il corpo umano dalle radiazioni e soprattutto
lavora per divulgare e mettere a disposizione di tutti i
risultati delle sue ricerche: per questo Stefania Peracchi,
dell'Australia's Nuclear Science and Technology Organization è
fra i vincitori del premio 'Cooperazione scientifica bilaterale'
destinato a ricercatori italiani che si sono distinti all'estero
e consegnato oggi a Torino dal ministro degli Esteri Antonio
Tajani nell'ambito della Conferenza degli addetti scientifici
delle ambasciate.
"Come parte del mio ruolo, reputo la collaborazione
estremamente importante e tutti i giorni ho a che fare con gli
studenti, faccio parte di commissioni scientifiche che si
interessano di divulgare la scienza alla comunità, che magari
non è al corrente di tante cose che facciamo", ha detto
Peracchi. "Questa è davvero una parte della mia ricerca
scientifica che apprezzo moltissimo, e mi permette anche di
comunicare la scienza non solo in Australia, dove oggi lavoro,
ma anche in Italia, in Europa. Un paio di volte l'anno partecipo
a conferenze, dove spiego cosa facciamo in Australia, ma anche
che questo è di impatto qui in Italia". In proposito la
ricercatrice ha citato gli studi sulle "radiazioni spaziali e
tutti i materiali di schermo che presso la Thales Alenia Space
vengono sviluppati per i moduli destinata alla Stazione spaziale
internazionale e in futuro alla Luna. Questo è molto importante
per me - ha concluso - perché ritengo che fare da mentore alle
generazioni future sia estremamente importante per far sì che la
scienza abbia poi una continuità, che non si fermi allo
scienziato e al suo laboratorio".
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