Di fronte all'estendersi della
mobilitazione della Confederazione delle nazionalità indigene
dell'Ecuador (Conaie), giunta all'ottavo giorno, il governo del
presidente della repubblica Guillermo Lasso ha esteso per
decreto lo stato di emergenza, che prima riguardava tre
province, a sei, Lo riferisce il portale di notizie Primicias.
Il nuovo decreto 459 sostituisce il precedente 355, ne conferma
il contenuto, ma dispone lo stato di emergenza non solo alle
province di Pichincha, Imbabura e Cotopaxi, ma anche a quelle di
Chimborazo, Tungurahua e Pastaza. La strategia di dialogo
offerta dal governo, precisa il portale, non ha avuto alcun
risultato, mentre le proteste si moltiplicano in tutto il Paese
e il loro epicentro, dal sud ecuadoriano si è spostato ormai
nella stessa capitale Quito, dove stanno affluendo migliaia di
indigeni a sostegno della piattaforma rivendicativa in dieci
punti della Conaie. Inoltre, col passare dei giorni non sono
solo più gli indigeni a protestare. In varie parti di Quito si
sono svolte manifestazioni a cui hanno partecipato artisti,
donne, studenti e sindacalisti.
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