Eni conferma la decisione di
realizzare la terza bioraffineria in Italia a Livorno, progetto
per il quale è stata presentata istanza di Valutazione di
Impatto Ambientale nel novembre 2022. Eni è in attesa del
completamento delle autorizzazioni. Lo riporta una nota del
gruppo dove si ricorda che "la conversione del sito industriale
di Livorno, sul modello di quanto già realizzato nel 2014 a
Porto Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di
decarbonizzazione di Eni". Strategia, prosegue, mirata alla
"neutralità carbonica entro il 2050 e ad aumentare la capacità
di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate
all'anno agli oltre 5 entro il 2030". In linea "con la decisione
di convertire la raffineria di Livorno, che consentirà di
assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito, Eni ha
interrotto le importazioni di greggio e ha conseguentemente
avviato la fermata delle linee produttive lubrificanti e
dell'impianto Topping. La distribuzione di carburanti sul
territorio sarà garantita dall'importazione di prodotti finiti e
semilavorati".
Previsti la costruzione di tre nuovi impianti per la
produzione di biocarburanti idrogenati: un'unità di
pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining
da 500mila tonnellate all'anno e un impianto per la produzione
di idrogeno da gas metano. Le aree dove sono previsti i tre
nuovi impianti per la bioraffinazione sono già cantierizzate per
i lavori preparatori. La costruzione parte dopo l'ottenimento
dell'autorizzazione, con completamento e avvio entro il 2026.
Gli impianti, spiega sempre Eni, saranno in grado di trattare
diversi tipi di cariche biogeniche, prevalentemente scarti e
residui di origine vegetale, per produrre Hvo diesel, Hvo nafta
e bio-Gpl.
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