"Non ho mai intascato un
centesimo, anzi ho sempre anticipato migliaia e migliaia di euro
di tasca mia". Lo ha detto l'ex governatore altoatesino Luis
Durnwalder, che in Cassazione è stato condannato due giorni fa
in via definitiva a due anni e mezzo per peculato per la
gestione del suo fondo di rappresentanza. Complessivamente deve
restituire allo Stato oltre un milione di euro per due
procedimenti contabili, uno sui fondi e l'altro
sull'abbattimento di selvaggina protetta in Alto Adige.
Durnwalder si è detto "profondamente deluso" anche perché non
è stata accolta "una prova decisiva della mia innocenza". Come
hanno spiegato i suoi legali Gerhard Brandstaetter e Domenico
Aiello, l'ex governatore ha sempre anticipato di tasca propria
le spese che a fine mese poi sono state rendicontate. "Non ho
mai toccato fondi pubblici per spese private, ma al contrario",
ha detto Durnwalder, annunciando il ricorso alla Corte europea
di Strasburgo. "Non posso mica dire ad un ospite istituzionale
che arriva da Roma: vai a mangiare alla bancarella dei würstel.
Sarebbe triste se in una Provincia con un bilancio di sei
miliardi di euro non potessi neanche offrire un caffè", ha
ironizzato l'ex governatore.
Durnwalder ha anche parlato della sentenza della Corte dei
Conti, per un decreto che consentiva l'abbattimento di marmotte,
cormorani e altra selvaggina, per la quale deve restituire oltre
500 mila euro. Per lo stesso procedimento - ha ricordato - il
suo ex direttore dell'ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard
"dovrà addirittura vendere il suo appartamento. Mentre abbiamo
agito in difesa dell'ambiente in caso di presenza troppo
massiccia di alcune specie".
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