/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il 90,7% disabili usufruito di prestazioni sanitarie private

Il 90,7% disabili usufruito di prestazioni sanitarie private

Il dato dal Rapporto indagine promosso da La Pietra Scartata

PERUGIA, 14 aprile 2024, 15:32

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 90,7% delle persone con disabilità che vivono in Umbria ha usufruito "almeno una volta" di prestazioni sanitarie private. È uno dei dati emersi dal "Rapporto indagine conoscitiva su persona con disabilità e assistenza territoriale" promosso da La Pietra Scartata Aps e presentato nel corso del convegno "La centralità della persona nell'assistenza territoriale", organizzato dalla stessa associazione e che si è tenuto a Perugia.
    Un focus sull'assistenza territoriale - spiegano gli organizzatori dell'appuntamento - che il Servizio sanitario nazionale ed il welfare sociosanitario contemporaneo offrono alle persone con disabilità ed alle loro famiglie nella progettualità e reale sostenibilità di una vita indipendente che, necessariamente, si sostanzia attraverso l'erogazione di prestazioni sanitarie, economiche, di servizi sociosanitari e domiciliari. Un appuntamento a carattere regionale che ha visto riuniti intorno a un tavolo esperti delle discipline mediche, infermieristiche, riabilitative, sociali e del terzo settore di tutta l'Umbria per parlare di un futuro di diritti esigibili e di inclusione.
    Il convegno si è aperto con i saluti di Paola Fioroni, vice presidente dell'Assemblea Legislativa della Regione Umbria e presidente dell'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, che, rivolgendosi alla giovane platea presente, ha ricordato che "la centralità dei servizi alla persona è il fulcro" dell'attività sanitaria.
    Massimo Rolla, garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, ha sottolineato che "la 227 del 2021, la legge delega sulla disabilità, dà il quadro della situazione attuale".
    "Perché - ha aggiunto - sono cambiate tante cose nel corso del tempo ed è fondamentale che gli operatori debbano conoscere i diritti delle persone con disabilità".
    Edi Cicchi, assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, ha affermato che "molto spesso abbiamo pensato ai servizi in funzione dei servizi stessi mentre è fondamentale che, nell'individuare i percorsi, si parli con le persone per ascoltare le istanze che vengono dal territorio".
    E' stato quindi presentato il "Rapporto indagine conoscitiva su persona con disabilità e assistenza territoriale", elaborato da Patrizia Ferroni e Maria Cristina Pagliacci de La Pietra Scartata Aps intervistando i soci dell'associazione e di altre realtà del terzo settore, presenti su tutto il territorio regionale e di cui il 91% ha un'invalidità del 100%.
    Dall'indagine è emerso che il 47,6% usufruisce dei servizi di assistenza territoriale saltuariamente, il 16,7% mensilmente, l'11,9% più volte al mese e il 23,8% più volte alla settimana.
    Secondo gli intervistati i tempi burocratici e di attivazione dei servizi sono stati nel 43,2% sufficienti mentre nel 40,9% insufficienti, per l'11,4% discreti e solo per il 4,5% buoni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza