L'Assemblea legislativa
dell'Umbria ha approvato all'unanimità la proposta di
risoluzione predisposta dalla Seconda commissione in merito
all'infrastruttura e ai servizi della Ferrovia centrale umbra,
che prevede "interventi in merito all'ottimizzazione degli orari
di trasporto e il coinvolgimento dei Sindaci dei territori
interessati".
Illustrando l'atto di indirizzo in Aula, il presidente della
Commissione, Valerio Mancini, ha spiegato - riferisce un
comunicato della Regione - che "la Risoluzione è stata
predisposta e votata dopo un percorso particolarmente
partecipato dai vari soggetti interessati alla materia, a
partire dai rappresentanti dell'associazione 'Il Mosaico' che
hanno presentato una cospicua documentazione progettuale con la
quale veniva rimarcata l'urgenza di interventi immediati per
mitigare il disservizio a cui sarebbero soggetti i passeggeri
pendolari e studenti, con particolare riferimento alle zone
dell'Altotevere".
"Il documento - ha detto - mira ad impegnare la Giunta
regionale ad assumere ogni iniziativa, in considerazione che
tale proposta proviene dal basso e risponde ai bisogni più volte
manifestati dai cittadini, che consenta di rivedere l'attuale
orario di servizio, con l'eliminazione delle corse veloci su
gomma, che pur collegando Città di Castello alla stazione di
Perugia S. Anna, bypassano i centri abitati di Umbertide e di
Ponte S. Giovanni, nodi fondamentali per il trasporto
ferroviario nella nostra regione. A tal fine occorre prevedere,
in sostituzione delle corse veloci su gomma, l'istituzione di
treni veloci con fermate su Trestina, Umbertide e Ponte S.
Giovanni, con tre corse veloci nel corso della mattinata, e tre
corse di rientro, senza ulteriori aggravi in termini di
km/treno".
Inoltre la risoluzione invita l'Esecutivo "ad assumere ogni
iniziativa che modifichi e ottimizzi gli attuali orari di
partenza da Città di Castello verso Ponte San Giovanni e di
ritorno, al fine di permettere l'interscambio con i servizi di
Trenitalia verso Fontivegge-Università-Ospedale Silvestrini, sia
verso Assisi-Foligno-Terni-Roma, mettendo in atto anche
interventi di riqualificazione delle stazioni esistenti
potenziando le biglietterie ed i servizi ai viaggiatori. Ma
anche a porre in essere tutte le azioni utili affinché si
ristabilisca il collegamento ferroviario Città di
Castello-Sansepolcro, nella volontà politica che tutto l'intero
tratto ferroviario diventi di interesse nazionale; porre in
essere il ripristino della ferrovia Sansepolcro-Arezzo,
supportando e qualificando come progetto interregionale la
proposta della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo,
invitando la Regione Umbria a coordinate azioni comuni; assumere
ogni iniziativa, in sintonia con l'attuale Piano regionale dei
trasporti e che potrà trovare conferma ed ampliamento nei
successivi atti di programmazione del settore, coinvolgendo
anche i Sindaci dei comuni interessati, al fine di rendere
effettivo il collegamento tra il fondovalle ed i comuni
collinari dell'Alta Valle del Tevere, anche mediante
l'integrazione, con bus di minore dimensione tra Tpl e Trasporto
scolastico dedicato, in maniera tale da rendere effettivo lo
sfruttamento della rete ferroviaria per finalità turistiche".
Nel documento viene ricordato che "la società Rfi SpA
gestisce integralmente la linea ferroviaria ex Ferrovia centrale
umbra e che il tratto nord non è considerato di interesse
nazionale. La società Busitalia Sita Nord svolge in Umbria,
oltre ai servizi di trasporto pubblico su gomma, navigazione e
mobilità alternativa, anche i servizi ferroviari sulle
infrastrutture ferroviarie di Umbria Tpl e Mobilità spa e di
Rfi".
"Nonostante i lavori di rinnovamento che hanno fino ad ora
interessato l'infrastruttura ferroviaria - è scritto nella
Risoluzione - permangono situazioni di disservizio per i
cittadini residenti nei comuni dell'Alta Valle del Tevere che
quotidianamente hanno la necessità di spostarsi verso il
capoluogo regionale e verso la Toscana, seppure con le
restrizioni dettate dall'attuale fase di emergenza sanitaria da
Covid 19".
Viene quindi ricordato che "dalle audizioni tenute dalla
Commissione è emerso che tali criticità nel servizio derivano
anche dalle limitazioni di velocità imposte dall'assenza
nell'infrastruttura ferroviaria dei moderni dispositivi di
sicurezza previsti dalla legge a cui si aggiunge la presenza di
passaggi a livello a raso privi di barriere che obbligano i
treni ad un'ulteriore riduzione della velocità di transito. La
ex Ferrovia Centrale Umbra rappresenta un'opportunità di
sviluppo per tutto il territorio regionale anche dal punto di
vista turistico, per la sua possibilità di collegamento alle
molte ciclovie, che la stessa Regione sta realizzando, e ai
cammini e sentieri che attraversano gli splendidi borghi umbri".
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