"Energie rinnovabili e impianti
fotovoltaici per l'autoconsumo: il Movimento 5 Stelle ha
depositato oggi in Consiglio regionale la mozione per aggiornare
il regolamento regionale di riferimento e favorire
l'indipendenza energetica dell'Umbria, dopo le varie
segnalazioni e suggerimenti raccolti da parte di cittadini e
associazioni anche nel corso dell'approfondimento settimanale
'Dalla parte dell'Umbria' trasmesso in streaming": lo comunica
il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca.
"Nel corso della diretta - riferisce De Luca, in una nota della
Regione - sono intervenuti, tra gli altri, il senatore Gianni
Girotto presidente commissione attività produttive Senato,
Andrea Liberati ex consigliere regionale del M5s Umbria, Rodolfo
Rughi, consigliere comunale di Gubbio, Maurizio Zara, presidente
regionale Legambiente e Valentino Filippetti sindaco di Parrano,
piccolo comune dell'Umbria tra i pochi esempi in Italia di
comunità energetica".
"La mozione per l'Umbria comunità energetica libera e pulita -
spiega- chiede un aggiornamento del regolamento regionale che
esclude la possibilità di installare impianti solari termici e
fotovoltaici per l'autoconsumo sugli edifici nei centri che
rivestono valore storico e culturale, eliminando il divieto a
priori e sottoponendo invece a valutazione paesaggistica
prescrittiva e non ostativa gli interventi previsti. Come
sottolineato nel corso della diretta dal senatore Girotto,
promotore dell'iniziativa delle comunità energetiche che sconta
ancora troppi ostacoli a livello burocratico, il problema
principale risiede nella mancanza di conoscenza di una legge
uscita a inizio della pandemia e quindi in un momento di
particolare criticità, che non ha favorito la sua diffusione di
massa. Si tratta però di una soluzione strutturale che può
abbassare il costo dell'energia, aiutare chi è in difficoltà e
combattere le disuguaglianze, oltre ai chiari benefici a livello
ambientale grazie all'utilizzo di fonti rinnovabili rispetto
alle fonti fossili o nucleari".
"Cosa fanno i Comuni e le Regioni - prosegue - per incentivare
l'implementazione e la messa a sistema degli impianti ad energia
rinnovabile? Ancora troppo poco. Al contrario si continua a
parlare di nucleare, in realtà una gigantesca arma di
distrazione di massa. L'indipendenza energetica dell'Umbria
viene di fatto ostacolata da una burocrazia farraginosa che
blocca lo sviluppo delle rinnovabili favorendo finte soluzioni.
Ostacoli che stanno mettendo a rischio il raggiungimento degli
obiettivi europei climatici: riduzione del 55% delle emissioni
entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e copertura da
rinnovabili del 72% per la parte elettrica. Impianti compatibili
e alternativi all'ipotesi del nucleare esistono seguendo regole
precise che tutelino paesaggio e ambiente: dall'agrivoltaico,
alla copertura di discariche e cave, fino al fotovoltaico
galleggiante su bacini d'acqua e canali artificiali. Ma mancano
le regole per aprire il mercato alle fonti rinnovabili. Sul tema
idroelettrico la Regione deve intervenire per non depauperare un
patrimonio inestimabile rappresentato da uno dei più grandi
impianti di derivazione che ci sono nel nostro Paese. Allo
stesso modo, l'idrogeno può essere il combustibile del futuro,
ma la proposta del Movimento 5 Stelle è che venga prodotto
anch'esso con energia rinnovabile e verde".
"Su tutti questi temi, la mozione del M5s - afferma a ncora il
consigliere - chiede un approfondimento e un aggiornamento
dell'attuale regolamento regionale. Le soluzioni intelligenti
per inserire le fonti rinnovabili anche in contesti storici ci
sono, vincoli troppo bruschi servono solo per impedirle. Dei 92
comuni umbri, almeno 60 sono perfetti per dare vita a comunità
energetiche anche attraverso le risorse del Pnrr. Se gli enti
comunali non sono pronti perché oberati dal lavoro ordinario, la
Regione deve dargli una mano".
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