Sono tre le linee di intervento
previste dal piano con il quale l'Umbria è pronta a partecipare
ai bandi inerenti ad economia circolare e rifiuti pubblicati dal
Ministero della transizione ecologica.
Con la nuova pianificazione, ha spiegato il vicepresidente
della Regione e assessore all'ambiente Roberto Morroni
illustrando finalità e interventi della proposta progettuale
umbra realizzata insieme all'Auri (Autorità umbra per rifiuti ed
idrico), "ci sarà una forte spinta all'incremento della raccolta
differenziata e al recupero di materia, per traguardare in
anticipo i target europei che impongono entro il 2030 la
riduzione al 10% del conferimento dei rifiuti in discarica e
l'innalzamento al 65% dell'indice di riciclo dei rifiuti
urbani".
Un totale di 41 progetti presentati direttamente dai gestori
che, ha poi annunciato la presidente della Regione Donatella
Tesei, "presentiamo per accedere ai finanziamenti del Pnrr e
mirati a conseguire gli obiettivi che la Regione si pone,
adottando soluzioni efficaci e innovative, rendendo il servizio
di gestione integrata dei rifiuti sempre più efficiente e
sostenibile".
Durante la presentazione del piano si è parlato quindi di una
"visione strategica complessiva per recuperare al massimo
materia, e in maniera economicamente sostenibile, e migliorare
la raccolta differenziata".
La Linea di intervento A prevede 27 proposte progettuali, con
un fabbisogno economico pari a 21,8 milioni di euro, per
migliorare e meccanizzare la rete di raccolta differenziata, tra
centri di raccolta e digitalizzazione delle isole ecologiche: 10
isole ecologiche intelligenti; otto centri di raccolta; quattro
tariffazione puntuale - software e hardware; due isole
ecologiche intelligenti e centri di raccolta; due centri di
raccolta accoppiati a centri del riuso; un impianto per
l'ottimizzazione di particolari filiere di raccolta (legno ed
ingombranti).
La Linea B con nove proposte (90,2 milioni di euro) si
occuperà dell'ammodernamento (anche con ampliamento di impianti
esistenti) e della realizzazione di nuovi impianti di
trattamento-riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla
raccolta differenziata. Con la creazione di un sistema di
impianti pubblici: quattro stazioni di trasferenza; due impianti
per selezione e valorizzazione imballaggi (plastica, carta); un
impiantistica trattamento frazioni differenziate;
un'impiantistica recupero materia (nuovi impianti o
ammodernamenti); una digestione anaerobica, cattura biogas e
upgrading a metano della frazione organica.
Infine, la Linea di intervento C composta da cinque proposte
(39,7 milioni di euro) guarda all'ammodernamento (anche con
ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi
impianti innovativi di trattamento-riciclaggio per lo
smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (Pad), i
fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti
tessili: due per essiccazione fanghi da depurazione; due per
trattamento fanghi da depurazione mediante compostaggio
anaerobico; un impianto innovativo di trattamento-riciclaggio
per Pad.
Su Perugia infatti ad esempio - è stato spiegato - nascerà un
impianto innovativo per recupero di materiale assorbente, tarato
per quantitativi regionali, che eviterà di portare 5 mila
tonnellate di rifiuti (pannolini) in discarica.
I 41 progetti totali, dopo che già la Giunta regionale ne ha
attestato la coerenza con la pianificazione vigente e in fieri,
verranno ora approvati dall'Auri in via definitiva e presentati
al Ministero della Transizione ecologica.
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