Favorire lo sviluppo delle
potenzialità dei giovani, l'inclusione sociale, il contrasto
alla dispersione scolastica, la valorizzazione delle loro
competenze e della loro partecipazione, attraverso
l'individuazione di interventi che facilitino la realizzazione
delle proprie passioni, dei talenti e delle risorse personali
delle giovani generazioni: questi, insieme all'interesse di
attivare un confronto per tracciare percorsi che consentano
anche ai giovani di sviluppare conoscenza, tra desideri da
realizzare e speranze qualche volta disattese, sono stati gli
argomenti al centro dello spazio di confronto rappresentato
dagli "Stati generali sulle politiche giovanili" voluto dalla
Regione Umbria.
L'evento, organizzato dal Centro unico di formazione in
sanità, con il patrocinio di Rai Tgr Umbria e dell'Ordine degli
assistenti sociali Umbria, si è svolto nell'arco dell'intera
giornata - riferisce un comunicato della Regione -nella sala
Brugnoli di palazzo Cesaroni, puntando al coinvolgimento di
tutta la comunità educante e di tutti i soggetti protagonisti
del sistema regionale, per creare una "rete" tra famiglia,
scuola, società civile e istituzioni in modo da informare,
attivare proposte, ascoltare, promuovere confronto e
partecipazione.
"Il compito della Regione - ha detto l'assessore regionale
alla Salute e alle Politiche sociali, Luca Coletto nell'aprire i
lavori - è quello di agevolare le soluzioni e di non amplificare
i problemi. Questa giornata di lavoro ha come principale
obiettivo quello di strutturare connessioni per la
coprogettazione e la coprogrammazione di spazi di inclusione dei
giovani della nostra comunità regionale. Vuole essere quindi, un
primo passo per creare una fucina di idee condivise per
progettare con loro un futuro che li veda protagonisti".
"Coinvolgere tutti i soggetti del territorio e anche
direttamente i giovani, con le loro associazioni e i loro
rappresentanti - ha spiegato Paola Fioroni, vicepresidente
dell'Assemblea legislativa regionale - rappresenta un passo
assolutamente necessario anche per la stesura del Piano della
Regione Umbria sulle politiche giovanili. L'obiettivo, è
coinvolgere la comunità educante per costruire una fitta rete
per promuovere emancipazione, autonomia e benessere delle
giovani generazioni partendo proprio dall'ascolto di coloro che
vivono le dinamiche e i problemi sui quali vogliamo andare ad
incidere".
Il piano triennale sulle politiche giovanili che sta curando
il servizio Programmazione Rete servizi sociali della Regione
Umbria, infatti è accompagnato da un ampio percorso di supporto
che attraverso la metodologia della coprogettazione e della
coprogrammazione mira a migliorare le condizioni di vita dei
giovani negli ambiti del benessere personale e sociale,
dell'educazione alla salute e ai corretti stili di vita,
nell'accesso all'istruzione, Scuola-Università, formazione ed
educazione permanente anche per quanto riguarda l'inclusione,
pari opportunità e uguaglianza di genere; così come molti sono i
focus nel campo del lavoro e imprenditoria, della creatività e
delle attività culturali e artistiche, sport, tempo libero,
spazi di aggregazione, informazione e dialogo costruttivo,
partecipazione e cittadinanza attiva.
Un percorso che sarà guidato dalle direttrici individuate nella
capacità di mobilitare, collegare e responsabilizzare giovani ed
educatori nell'individuazione dei bisogni e nelle azioni da
mettere in campo.
Nel corso della giornata, oltre agli interventi istituzionali,
sono state raccolte le testimonianze e le proposte di
professionisti e operatori che vivono a stretto contatto con i
giovani e che a vario titolo hanno portato il loro contributo
per strutturare azioni condivise.
"Viviamo un periodo storico - ha osservato la presidente
della Regione, Donatella Tesei - in cui i giovani si trovano ad
affrontare una serie di sfide senza precedenti in un contesto
sociale sempre più articolato e dinamico. Questa complessità,
tuttavia, non è un ostacolo insormontabile se adeguatamente
supportato dalle politiche giovanili. Con questa giornata, ci
troviamo di fronte a un'opportunità per approfondire e valutare
insieme le esigenze e le aspirazioni dei giovani di oggi. Ma
questo non deve essere solo un momento per discutere, ma anche
per capire come agire - ha ribadito - per trasformare le sfide
in opportunità e costruire concretamente un futuro migliore per
le nuove generazioni. Come Regione abbiamo voluto questa
giornata partecipativa perché un approccio interdisciplinare è
la strada migliore per predisporre azioni e progetti utili a
rafforzare la rete per le politiche giovanili. La Regione ha
investito e continua ad investire nella formazione perché sono
convinta - sottolinea la Presidente - che sia fondamentale per
seguire le proprie aspirazioni e proseguire in un percorso
lavorativo senza dover andare in altre città o nazioni. A tal
fine è necessario che anche le imprese mettano al centro i
giovani dando a loro possibilità di crescere dal punto di vista
professionale. Solo così potremmo dare prospettiva ai nostri
giovani - ha concluso la Presidente - la Regione fa la sua parte
e l'incontro di oggi dimostra l'interesse a lavorare insieme per
rendere i giovani sempre più protagonisti".
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