"I costi di acquisto della materia
prima caffè sono aumentati, e non solo quelli, ma la maggior
parte degli imprenditori li sta assorbendo senza scaricarli sui
clienti". Così in una nota Così Giancarlo Banchieri, presidente
di Fiepet Confesercenti."In sostanza -spiega- il caro-tazzina
ancora non c'è: e se è vero che nei centri storici delle
località turistiche un espresso al banco può arrivare a costare
in alcuni casi 1,5 euro, nella maggior parte dei bar si trova
ancora tra 1 e 1,2 euro, lo stesso prezzo del 2020. E questo
nonostante i costi per gli esercenti siano aumentati in questi
quattro anni anche del 20%, tra materia prima, lavoro ed
energia".
"I clienti dispongono dunque ancora di una vasta possibilità
di scelta, sia per prezzo che per qualità, e gli allarmismi sui
rincari rischiano solo di fare confusione e fare di tutta l'erba
un fascio. Poi, se sulla scia delle tensioni internazionali i
costi della materia prima dovessero aumentare ancora, il rischio
incrementi del prezzo di vendita, del tutto legittimi del resto,
diventerebbe concreto. Stiamo comunque monitorando da tempo il
fenomeno e abbiamo avviato colloqui con le torrefazioni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA