(ANSA) - NAPOLI, 27 GEN - Lino Pietropaolo dirigente medico
della Asl Napoli 1 è stato eletto all'unanimità al vertice della
segretaria generale Cisl Medici Campania. Pietropaolo 59 anni,
dirigente ginecologo dell'ospedale del Mare, raccoglie il
testimone da Attilio Maurano passando dalla segretaria
provinciale di Napoli e quella regionale. "E' urgente il
rilancio della Sanità campana a partire dalla medicina
territoriale - avverte Pietropaolo - suila scorta di quanto
accaduto con l'emergenza pandemica sono emerse con grande
nettezza le carenze del servizio sanitario nazionale e regionale
orientati negli ultimi lustri a tagli della spesa che hanno
creato nodi, sopratutto sul versante territoriale delle cure,
venuti al pettine con il Covid".
A margine della sua elezione avvenuta al congresso regionale
Cisl medici a Villa Doria D'Angri e nel corso degli interventi e
delle discussioni sindacali Pietropalo ha puntato il dito sulle
opportunità di rilancio del servizio sanitario e delle cure di
prossimità attingendo ai fondi del Pnrr. "Dobbiamo lavorare e
continuare a batterci, come già in parte fatto fatto ottenendo
un emendamento alla legge di Bilancio approvata a fine anno -
per orientare il Pnrr non solo ai finanziamenti per nuove mura
da edificare con nuove strutture ma anche per un Piano nazionale
di ripresa e resilienza basato sulla valorizzazione del
personale che dovrà popolare queste articolazioni di prossimità
della sanità pubblica fondamentali per creare cure a misura di
paziente, per fare altro agli accessi i propri negli ospedali e
per consentire in definitiva il rilancio del ruolo del medico di
medicina generale, del sistema di emergenza territoriale, della
specialistica ambulatoriale che rappresentano uno dei pilastri
su cu si regge il servito sanitario pubblico in Italia".
Valorizzare le medicina e l'assistenza del territorio dunque,
come chiave di volta di un circuito virtuoso in grado di
assicurare il soddisfacimento dei Livelli essenziali di
assistenza. Pietropaolo, infine, auspica "investimenti adeguati
nelle scuole di specializzazione per rimuovere l'imbuto
formativo e consentire i reclutamenti nelle aree carenti della
medicina dell'emergenza e urgenza e nelle rianimazioni". (ANSA).