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Sanità: in Campania parte studio su malattie cardiovascolari

'Prevasc' esaminerà salute over 65 in comuni di 10 regioni

(ANSA) - NAPOLI, 24 MAG - Ha preso il via questa settimana da Montoro (Avellino) lo studio nazionale Prevasc (PREvalenza delle malattie cardioVASColari), che si propone di esaminare lo stato di salute cardiovascolare degli Italiani over 65, attraverso una rilevazione su un campione di duemila concittadini in questa fascia d'età." "Si tratta di uno studio trasversale, basato sulla popolazione, uno dei più ampi mai effettuati nel nostro Paese, che sarà condotto in 10 comuni di altrettante regioni italiane, scelti per dimensioni e popolazione, intorno ai 2-3mila abitanti, onde permettere una più efficace prevenzione di comunità. I partecipanti sono sottoposti gratuitamente a visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiografia", spiega Alessandro Boccanelli, Vicepresidente SICGe - Società italiana di cardiologia geriatrica e coordinatore dello studio.
    La prima tappa, battezzata "Il Cuore di Montoro", è in corso al Forum dei Giovani della frazione di Misciano, grazie all'impegno degli specialisti cardiologi della Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, che prestano collaborazione a SICGe e Italian Alliance for Cardiovascular Rehabilitation and Prevention - ITACARE-P, promotori dello studio PREVASC, con il sostegno di Edwards Lifescience Italia, General Electric Healthcare e Mortara.
    "L'Azienda Ospedaliera Moscati - sottolinea il direttore Generale Renato Pizzuti - ha accolto con entusiasmo l'invito a collaborare con Sigce e Itacare-P, mettendo a disposizione le proprie professionalità interne per effettuare gli screening cardiologici. I dati che emergeranno al termine dello studio saranno senz'altro utili sia a tutti i cittadini over 65 nel suggerire ulteriori strumenti di prevenzione e l'adozione di corretti stili di vita, sia ai cardiologi e agli altri clinici per ottimizzare le procedure diagnostico-terapeutiche". "Le malattie cardiovascolari sono un problema importante per la salute della popolazione occidentale, a esse sono associate un'elevata morbilità, un'alta mortalità e costi sanitari considerevoli", spiega Salvatore Fortunato, cardiologo a Montoro, membro di ARCA-Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare, la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte per malattia in Italia, rendendo conto del 28% di tutti i decessi, mentre gli eventi cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo i tumori.
    Ancora l'ISS sottolinea come chi sopravvive a un attacco cardiaco diventi un malato cronico; la malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici e sociali: in Italia la prevalenza di cittadini con invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille e circa un quarto della spesa farmaceutica nazionale è destinata a prodotti per il sistema cardiovascolare.
    "La prevalenza delle malattie cardiovascolari aumenta significativamente a partire dai 60 anni; tuttavia, dati puntuali sulla loro prevalenza scarseggiano in Italia - evidenzia Emilio Di Lorenzo, Direttore del Dipartimento di Cuore e Vasi dell'Azienda San Giuseppe Moscati -. Stiamo parlando delle malattie ischemiche, come l'infarto acuto del miocardio e l'angina pectoris, e delle cosiddette malattie strutturali del cuore, come quelle delle valvole cardiache, tra cui la stenosi aortica e l'insufficienza mitralica. Se infarto e angina sono conosciuti dalla maggior parte dei cittadini, altrettanto non si può dire delle malattie valvolari". In base ai dati dell'associazione di pazienti Cuore Italia, le malattie delle valvole cardiache interessano un milione di persone nel nostro Paese, circa il 10% della popolazione con più di 65 anni, la fascia più colpita, con un impatto sulla salute e sulla qualità di vita importante, perché soprattutto nelle persone in età avanzata, queste malattie sono più spesso gravi e invalidanti.
    Generalmente, inoltre, queste malattie sono poco conosciute e "trascurate": solo il 6,2% degli Italiani over 60 se ne preoccupa, rispetto al 41,5% dei tumori o al 28,7% della malattia di Alzheimer, nonostante le forme più gravi abbiano una prognosi fortemente negativa, simile a quella di molti tumori.
    (ANSA).
   

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