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Antartide, al via la spedizione nel deserto bianco

Antartide, al via la spedizione nel deserto bianco

Per studiare il legame tra precipitazioni e innalzamento dei mari

03 dicembre 2019, 17:26

Redazione ANSA

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Particolare della traversa Asuma (fonte: © Bruno JOURDAIN / IGE / CNRS Photothèque) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Particolare della traversa Asuma (fonte: © Bruno JOURDAIN / IGE / CNRS Photothèque) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Particolare della traversa Asuma (fonte: © Bruno JOURDAIN / IGE / CNRS Photothèque) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una lunga traversata nel deserto bianco dell'Antartide, per scoprire gli effetti del clima che cambia. Oltre 1.300 chilometri da percorrere in 50 giorni, con temperature fino a 45 gradi sotto zero, per misurare le precipitazioni nevose che potrebbero controbilanciare la perdita della calotta polare. Ecco la spedizione Eaiist (East Antarctic International Ice Sheet Traverse), che dal 5 dicembre al 25 gennaio vedrà impegnati ricercatori italiani, francesi e australiani nell'esplorazione di una delle parti più aride e inospitali del pianeta, essenziale per la regolazione del clima.

La squadra sarà composta da esperti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), con i francesi del Cnrs e dell'Università Grenoble Alpes. Insieme partiranno dalla stazione italo-francese Concordia in direzione Polo Sud e percorreranno 1.318 chilometri tra andata e ritorno in mezzo al plateau dell'Antartide, su una traversa organizzata dall'Istituto polare francese (Ipev) con la collaborazione del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) e dell'Australian Antarctic Division.


Perforazione superficiale dei ghiacci (fonte: © Bruno JOURDAIN / IGE / CNRS Photothèque)

A ogni tappa preleveranno campioni di neve e carote di ghiaccio e realizzeranno profili radar per studiare la sovrapposizione dei vari strati di neve. Installeranno anche strumenti automatizzati (stazioni meteorologiche, sismiche e Gps) per registrare l'andamento stagionale del ghiaccio e delle precipitazioni. Le misure al suolo saranno poi correlate con i dati da satellite e completate da studi di laboratorio. L'obiettivo è verificare se il riscaldamento globale determini precipitazioni più intense sul continente bianco, moderando la perdita di massa della calotta glaciale e l'innalzamento dei mari.

La spedizione è finanziata per la Francia dall'Agenzia nazionale della ricerca e dalla Fondazione Bnp Paribas, per l'Italia dal Pnra, finanziato dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca) e coordinato dal Cnr per le attività scientifiche, e dall'Enea per l'attuazione operativa delle spedizioni.

 

 

 

 

 

 

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