Con la mostra Bord de Mer di
Gabriele Basilico, riparte da domani a Napoli l'attività di
Magazzini
Fotografici di Yvonne De Rosa. In collaborazione con LAB\ per un
laboratorio irregolare di Antonio Biasiucci,
la mostra è il risultato di una commissione ricevuta da Gabriele
Basilico nel 1984/85, per conto del governo francese. "Gabriele
amava moltissimo Napoli - spiega Giovanna Calvenzi,
compagna nella vita e nel lavoro di Basilico - ed sono
felicissima che questo suo lavoro sia ospitato in uno
spazio così, dedicato alla fotografia, anche per il legame che
abbiamo avuto con Antonio Biasiucci. L'indagine sui porti è nata
proprio a Napoli quando Basilico fu chiamato da Cesare De Seta
collaborare alla collettiva 'Napoli 82 città sul mare con
porto'''.
L'autore in quegli anni è invitato a partecipare alla Mission
Photographique de la DATAR(Délégation à l'Aménegement du
Territoire et à l'Action Régionale), un grande
progetto che coinvolgeva 20 fotografi di fama internazionale,
chiamati a documentare e a interpretare attraverso le immagini,
le grandi trasformazioni vissute negli anni 80' dai
paesaggi francesi. È da questa commissione che nel 1990 nacque
il volume Bord de mer in cui Gabriele Basilico descrive
attraverso la fotografia porti, spiagge, coste e scogliere a
picco sul mare
del Nord. Le immagini furono scattate in tre regioni francesi,
da Dunkerque nel Nord-Pas- de-Calais fino a Mont Saint Michel in
Normandia, passando per la Piccardia. Il progetto organizzato
dalla D.A.T.A.R influenzò la fotografia tra gli anni Ottanta e
Novanta, rilanciando una nuova identità professionale per la
figura del fotografo. Basilico (Milano, 12 agosto 1944 - 13
febbraio 2013) è stato uno dei maggiori fotografi italiani ed è
considerato uno dei maestri della fotografia italiana ed europea
contemporanea. All'interno della sua vasta opera di riflessione
sulle trasformazioni dei territori urbanizzati nel passaggio
dall'era industriale a quella postindustriale, il tema della
città come complesso e raffinato prodotto dell'economia e della
storia occupa un posto centrale. La mostra è visitabile fino al
1 novembre 2020.
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