Il Teatro Comunale di Ferrara
rende omaggio ad Astor Piazzolla, nel centenario dalla nascita,
con l'operita-tango "Maria de Buenos Aires" in programma 18
dicembre alle 20 e il 19 alle 16. Creata assieme al poeta
Horacio Ferrer, "Maria de Buenos Aires" si compone di 17 numeri
musicali, in gran parte ispirati al "tango nuevo". Il testo,
visionario e onirico, narra le vicende umane di una giovane
donna e la sua discesa agli inferi, con il bandoneón, strumento
musicale dapprima utilizzato nelle processioni religiose e
diventato poi elemento sacro del tango, che diventa il simbolo
del Male che ha travolto Maria, metafora a sua volta della città
di Buenos Aires e delle sue infinite contraddizioni.
Interpretata da Amelita Baltar, Maria debuttò nel 1968 nella
capitale argentina, unendo sacro, profano e fantastico, mentre
la prima interprete italiana, nel 1999 a Palermo, fu Milva a cui
le recite ferraresi sono dedicate. Lo spettacolo, affidato al
regista Carlos Branca con l'Orchestra Arcangelo Corelli diretta
da Jacopo Rivani e il bandoneón di Davide Vendramin, ha
coinvolto anche i danzatori di MM Contemporary Dance Company di
Reggio Emilia del coreografo Michele Merola. Interprete del
ruolo principale è la mezzosoprano Martina Belli affiancata dal
baritono Ruben Peloni (Payador), mentre Daniel Bonilla-Torres
interpreta El Duende, il folletto che diventa appassionata voce
narrante della vicenda.
"Anche se in argentino la si chiama operita e Piazzolla stesso
usava il termine in modo sarcastico, Maria de Buenos Aires è
probabilmente il lavoro più importante di Astor Piazzolla -
spiega il regista Carlos Branca - Attingendo dal suo vissuto,
dalle sue esperienze, dal suo ostinato coraggio, ma anche
rispettando la tradizione, Piazzolla ha dato origine a un'opera
d'arte d'avanguardia". Questo nuovo allestimento è coprodotto
dal teatro ferrarese con Ravenna Festival, il Teatro Marrucino
di Chieti, il Teatro del Giglio di Lucca e Teatro di Pisa.
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