L'olio extravergine di oliva e il
vino dell'Abruzzo si sono presentano a Dubai come prodotti di
qualità superiore e sono pronti a conquistare il mercato degli
Emirati visto l'interesse che hanno destato, in occasione di
"Abruzzo sostenibile nel settore Agrifood", la settimana
dedicata alla promozione di circa 120 eccellenze
enogastronomiche di 22 imprese della regione, che si è conclusa
ieri nell'ambito di Expo 2020 Dubai.
Degustazioni e prodotti sono stati proposti ad un qualificato
parterre di buyer, sommelier, operatori economici e giornalisti
di settore di più nazionalità. L'olio extravergine abruzzese è
stato protagonista in una sessione di degustazione guidata da
Davide D'Aloisio che ha accompagnato i presenti all'assaggio di
tre prodotti proposti dall'Oleificio De Juliis Timando - di cui
D'Aloisio è proprietario - il Frantoio Ranieri, l'Azienda
agricola Ricciconti e Colancecco tenuta Sant'Ilario, in un
percorso di sapori e profumi, tra sentori di mandorla matura,
erba fresca, o pomodoro, a seconda delle proprietà e della
lavorazione dell'olio.
"È importante comprendere che cosa è un olio di qualità - ha
continuato D'Aloisio - ci sono nel mercato internazionale
tipologie di olio a basso costo, che andrebbero in molti casi
definiti come 'olio lampante', non adatto all'uso alimentare,
con sostanze anche dannose per la salute. L'olio di cui invece
l'Abruzzo si vanta è extravergine, spremuto da oltre 22 varietà
di olivi, grazie alla grande biodiversità di una regione, in cui
le montagne distano un ora dal mare, attraverso colline fertili
e verdi. Per fare un confronto, nell'intera Spagna l'olio è
prodotto da solo 15 varietà di olivo".
"L'olio d'oliva è certamente un elemento di punta della
nostra eccellenza", ha detto Romeo Giammaichella, capo
delegazione dell'azienda regionale per le attività produttive
(Arap), braccio operativo della missione promossa dalla Regione
Abruzzo -"Qui stiamo cercando di far capire cosa può offrire
l'Abruzzo. La nostra regione vuole aprirsi a nuovi mercati e
incontrare nuove culture" e "siamo soddisfatti di questa
settimana perché i contatti sono stati molto interessanti", ha
sottolineato. La degustazione sui vini abruzzesi, è stata
incentrata in particolare su 25 etichette con grandi vini come
Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Chardonnay, spumanti rosé e
bianchi, e Cerasuolo, prodotte da 11 cantine.
Tra le parole chiave della sessione c'è stata certamente il
biologico, come nel caso dell'Azienda Agricola Core e del loro
Cerasuolo, "realizzato al 100% solo con uva di Montepulciano,
quindi rossa, che viene vinificata in bianco. Così otteniamo un
vino rosé con la struttura di un rosso ma l'eleganza di un
bianco, specialmente nel profumo", ha spiegato Gabriele Core,
sales & marketing manager dell'azienda. I nostri vini - ha
aggiunto Core - sono stati molto apprezzati, il Cerasuolo in
particolare ha stupito per la sua particolarità e per essere
oggi ancora poco conosciuto rispetto a quello che meriterebbe. I
complimenti ricevuti, l'interesse che si è scatenato da parte
dei nostri interlocutori, non fa che confermare la competitività
del made in Abruzzo".
Con il suo vino, la Tenuta Tre Gemme "si propone al mercato
emiratino e verso Asia e Africa con la sostenibilità", dalla
produzione a basso impatto ambientale all'attenzione ai diritti
dei lavoratori extracomunitari, ha spiegato Anna Perrucci,
titolare dell'azienda. L'azienda Collefrisio ha puntato la sua
promozione sul Passimento, vino "che riteniamo possa avere un
mercato qui perché fruttato e non spigoloso come tanti classici
vini abruzzesi come il Montepulciano. Siamo ottimisti", ha
sottolineato Amedeo De Luca, uno dei proprietari.
A proporre, all'assaggio, i loro vini ad un qualificato
parterre di sommelier, operatori economici e giornalisti di
settore di più nazionalità, le cantine Olearia vinicola Orsogna,
Tenuta Tre Gemme, Collefrisio, Azienda agricola Terzini, Azienda
agricola Core Giuseppe, Azienda agricola Chiusa grande, Vini
Casalbordino, Contesa, Vigna madre, Citra, Casal Thaulero.
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