Gli straordinari ritrovamenti di
Ercolano (1738) e Pompei (1748), affascinarono da subito
intellettuali ed artisti di tutto il mondo: il Museo
Archeologico di Napoli, che custodisce le meraviglie degli
scavi vesuviani, ne ricostruisce la storia nella mostra
"Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta" (sala della
Meridiana, fino al 30 settembre ) attraverso interpreti
d'eccezione, vissuti tra il Settecento e gli inizi del
Novecento:da Karl Jakob Weber ai Piranesi, da François Mazois a
William Gell, da Luigi Rossini a Pietro Bianchi, da Giacomo
Brogi ai fratelli Alinari.
''Da questa mostra ci perviene un chiaro segnale di quanto la
cultura classica sia uno dei pochi pilastri su cui può trovare
fondamento il concetto di unione europea" sottolinea il
direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA