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Killer in azione vestiti con tuta dell'Asìa, 3 condanne a Napoli

Killer in azione vestiti con tuta dell'Asìa, 3 condanne a Napoli

Duplice omicidio nel 2012, venti anni al boss e ai due sicari

NAPOLI, 30 aprile 2024, 22:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Venti anni di reclusione sono stati inflitti dal gup di Napoli Nicola Marrone a Mariano Riccio, ex reggente della cosca Amato-Pagano di Scampia, in relazione al duplice omicidio di Ciro Abrunzo, referente del clan Abete-Abbinante del quartiere Barra di Napoli, e di Francesco Gaiola, un ucciso per errore nell'agguato perché in compagnia del vero obiettivo dei killer.
    Il gruppo di fuoco, con addosso tute dell'Asia, entrò in azione nella tarda mattina del 21 giugno 2012. A sparare fu Francesco Paolo Russo, che scaricò sulla vittima designata un intero caricatore da 15 colpi calibro 9 per 21 uccidendo Abrunzo e ferendo mortalmente Gaiola, che si trovava casualmente in compagnia del reggente. L'agguato scattò in mezzo all'affollato corso Sirena, del quartiere Barra di Napoli, scatenando il panico.
    L'omicidio, secondo quanto accertato dalla DDA (pm Maurizio De Marco), è inquadrato nel più ampio contesto della cosiddetta "terza faida di Scampia" e a ordinare l'omicidio fu proprio Riccio, che così intendeva così saldare l'alleanza tra gli scissionisti degli Amato Pagano e il clan malavitoso della "Vinella Grassi".
    Venti anni di carcere sono stati inflitti anche al killer, Russo, e a Franco Bottino, detto "Mustafà", che condusse sul posto il sicario a bordo di una vettura.
    Nel corso del procedimento giudiziario celebrato con il rito abbreviato, i tre imputati hanno confessato il delitto e per questo motivo il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti grazie alle quali hanno evitato la condanna all'ergastolo chiesta dal pm della DDA al termine della sua requisitoria.
    Mario Ricco ha evitato altre condanne all'ergastolo con l'eccezione di uno inflittogli per l'omicidio di Pasquale Malavita, affiliato alla Vinella Grassi ucciso a Villaricca (Napoli), il primo ottobre dell 2010.
    Il giudice Marrone, nel corso del processo, ha rigettato l'istanza di accesso a un percorso di giustizia riparativa avanzata da Riccio.
   

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