"Non abbiamo avuto scelta e, davanti
al silenzio e all'indifferenza del ministero dell'Istruzione,
metteremo in atto, dal 3 gennaio, una serie di proteste
sindacali, per far capire a Viale Trastevere il valore degli
8mila direttori amministrativi e il personale Ata della scuola".
Lo fa sapere l'Anquap, l'Associazione Nazionale Quadri delle
Amministrazioni Pubbliche. Via alla protesta, quindi, che vedrà
come prima passo la sospensione degli straordinari, l'astensione
da qualsiasi prestazione lavorativa non espressamente prevista
dal contratto e nessuna disponibilità allo svolgimento di
attività progettuali. Non basta. Verranno rifiutate le deleghe
di funzioni dirigenziali, nomine a responsabile unico del
procedimento e autorizzazione e all'uso della carta di credito,
in assenza del riconoscimento di uno specifico compenso.
"Siamo stati costretti a prendere questa decisione -fa sapere il
presidente dell'Anquap, Giorgio Germani - perché finora sia il
confronto con i rappresentanti del dicastero è risultato del
tutto insoddisfacente". Da anni tutto il personale scolastico
sta manifestando la propria situazione di disagio. Le
problematiche che affliggono la categoria riguardano le
retribuzioni (l'equiparazione del trattamento economico
fondamentale dei Direttori SGA ai Direttori Amministrativi di
Accademie e Conservatori; o l'indennità di direzione quota base
e quota variabile, ferma da oltre 10 anni; o l'indennità mensile
ai DSGA obbligati a lavorare in due scuole). Inoltre vogliamo
far sentire, attraverso proposte concrete, la nostra voce anche
sulla Legge di Bilancio e sulle misure previste dal Pnrr per
l'istruzione. Siamo stanchi della marginalizzazione e
discriminazione messe in atto da ministero e governo. La
politica deve accorgersi del nostro straordinario lavoro
quotidiano".
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